Decolla la domanda di aerei merci in charter
Il riavvio della produzione della manifattura cinese e lo stop dei voli passeggeri stanno spingendo verso l’alto la domanda di aerei merci da noleggiare. Bisogna fare attenzione, però, perché il mercato è estremamente volatile ed è probabile che i lockdown di Europa e Stati Uniti si tradurranno presto in un altrettanto rapido calo della stessa […]
Il riavvio della produzione della manifattura cinese e lo stop dei voli passeggeri stanno spingendo verso l’alto la domanda di aerei merci da noleggiare. Bisogna fare attenzione, però, perché il mercato è estremamente volatile ed è probabile che i lockdown di Europa e Stati Uniti si tradurranno presto in un altrettanto rapido calo della stessa domanda di freighter. Anche se forse le spedizioni di materiale medico come mascherine e simili eviteranno che i traffici crollino del tutto.
È questa in sintesi la descrizione dell’attuale mercato del charter di aerei merci che emerge da un articolo di Lloyd’s List. Gli analisti interpellati dal giornale britannico hanno parlato di noleggi fissati a prezzi elevatissimi per le tratte dal Far East (con picchi fino a 1 milione di dollari per un volo transpacifico da Cina a Stati Uniti), ma anche per rotte verso Europa. In sostanza un contesto in cui è “l’offerta che decide il prezzo”, ma che allo stesso tempo poggia su basi fragilissime: esemplare il caso, citato nell’articolo, di un volo a cifre record fissato dalla Cina a Los Angeles, poi cancellato dopo che il proprietario del magazzino cui era destinata la merce ne ha annunciato la chiusura.
Su questo scenario mutevole, altre dinamiche vanno inserendosi parallelamente: in Cina, il problema assai specifico della scarsità di pallet per movimentare le merci; a livello globale, le incertezze riguardo la gestione degli equipaggi, che in certi paesi sono sottoposti a restrizioni che obbligano a cambi, e infine il fenomeno crescente per cui voli e aerei passeggeri vengono ‘riconvertiti’ al trasporto di sole merci, in stiva e in certi casi anche a bordo, riportando sul mercato una certa quantità di capacità belly. Un’opportunità – quest’ultima – che sta riscuotendo una certa attenzione, anche da parte di vettori che non hanno divisioni dedicate al trasporto merci, ma il cui impatto ancora non può essere quantificato con certezza.
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