D’Amico: “L’aeroporto di Genova è un’infrastruttura ideale per intercettare il traffico cargo”
Il nuovo direttore generale è intervenuto durante l’assemblea di Spediporto incoraggiando Consorzio GoaS a perseguire la strada del rilancio del traffico merci
Genova – L’assemblea dell’associazione degli spedizionieri Spediporto è stata la prima uscita pubblica di Francesco D’Amico, da pochi mesi nuovo direttore generale dell’aeroporto di Genova. Cinquant’anni, già responsabile commerciale e vicedirettore generale dell’aeroporto di Catania, è subentrato a Piero Righi e a lui spetterà il rilancio delle attività sia nel trasporto passeggeri che nel settore merci.
L’attività di sviluppo del traffico cargo al Cristoforo Colombo da parte del Consorzio GoaS è stato uno dei temi al centro dell’assemblea e della relazione del presidente Andrea Giachero che crde molto nello sviluppo di un traffico di voli charter e di servizii aviocamionati per rimettere l’aeroporto di Genova al centro del traffico aereo internazionale per il trasporto merci.
“Sono qui da soli tre mesi e ho trovato una realtà straordinaria” sono state le prime parole di D’Amico pronunciate all’assemblea di Spediporto. “Ovviamente l’aeroporto di Genova è sostanzialmente una portaerei al centro del Mediterraneo ed è un’infrastruttura ideale per intercettare la tipologia di traffico cargo. Sono stato anche fortunato perché ho trovato operatori economici (Consorzio GoaS) ed è un esempio concreto di quello che può essere la collaborazione fra aeroporto e operatori del settore”.
Secondo i ldirettore generale dello scalo l’aeroporto di Genova “nella sua infrastruttura è attrezzato per intercettare questo tipo di traffico (merci, ndr), sia dal punto di vista delle infrastrutture di volo, sia dal punto di vista dei building che abbiamo sul nostro sedime. Abbiamo intrapreso questa collaborazione con GoaS a cui abbiamo affidato le infrastrutture per quanto riguarda le merci. Per cui siamo nelle condizioni ideali per intercettare il traffico cargo” ha affermato. “Ovviamente scontiamo le dimensioni limitate nell’industry perché quando si va a presentarsi sul mercato le dimensioni contano e il posizionamento al 18° posto nella classifica degli aeroporti italiani non aiuta”.
Secondo D’Amico “va fatto lo stesso ragionamento che vale per i passeggeri, non ci dobbiamo aspettare una rivoluzione immediata però noi abbiamo tutte le opportunità per mettere in fila, disegnando puntino per puntino la nuova strategia che il territorio già ha messo in piedi. Io ho trovato tutti gli stakeholder del territorio allineati su una strategia comune; poche volte ho visto territori strategicamente così ordinati e uniti in una strategia di rilancio del territorio. L’aeroporto sarà figlio di questa strategia condivisa”. Secondo il noedirettore generale del Cristoforo Colombo “il rapporto sempre più stretto fra gli stakeholder (gli spedizionieri) e l’aeroporto potrà essere quella sinergia vincente che probabilmente non c’è in tanti altri territori”.
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