Dallanoce: “A Malpensa un nuovo parcheggio per i camion e l’assegnazione di un magazzino di prima linea”
Il cargo manager di Sea ha parlato anche della duplice anima merci della cargo city definendola una “anomalia” che però riesce a “tenere insieme tutto”
Malpensa – Se il Masterplan 2035 resta in attesa di un riscontro ufficiale da parte del Ministero dell’Ambiente (indiscrezioni lo danno però per bocciato in sede di Commissione Tecnica Via), sono comunque diversi gli interventi infrastrutturali e non che l’aeroporto di Malpensa ha predisposto per lo sviluppo del traffico merci nel vicino e prossimo futuro.
A illustrarli è stato il cargo manager dello scalo, Paolo Dallanoce, intervenendo al 1° Forum di AIR CARGO ITALY che si è svolto venerdì 10 marzo, ospitato nella meeting room dello stesso scalo.
Particolarmente apprezzato in sala – anche dalla presidente di Alsea Betty Schiavoni, sensibile al tema – è stato innanzitutto l’annuncio del manager che già entro il 2024 Malpensa avrà a disposizione un parcheggio sicuro per i camion. “Si tratta – ha spiegato Dallanoce – di un progetto esterno a quello del Masterplan, per una struttura da 150 posti, che ospiterà anche un’area di servizio per gli autisti”.
Non da meno l’altra iniziativa in via di sviluppo, la realizzazione di un nuovo magazzino di prima linea da 7mila metri quadrati, la cui assegnazione secondo il responsabile cargo dello scalo milanese avrà luogo già durante l’estate, “al massimo a settembre”.
Nel suo discorso Dallanoce è anche tornato su alcuni dei temi sollevati dai relatori che l’avevano preceduto, in particolare i distinguo posti dal presidente di Confetra De Ruvo rispetto alla crescita del traffico merci che nello scalo ha visto per protagonista soprattutto l’e-commerce, mentre il general cargo ha perso quota. Nel dettaglio, ha mostrato nella sua presentazione, se il traffico belly sta infatti riprendendo progressivamente terreno (108mila tonnellate nel 2022, il 42% in meno che nel 2019 ma in ripresa del 23% sul 2021), quello gestito dai courier è esploso (291mila tonnellate lo scorso anno, in crescita del 259% sul pre-pandemia) a seguito dell’insediamento di Dhl (con incrementi “superiori anche alle aspettative dello stesso operatore”), ma anche di Amazon e altri. Queste movimentazioni, ha evidenziato Dallanoce, rappresentavano il 14% del traffico merci di Malpensa nel 2019, ma la loro quota è stata del 40% nel 2022 e nei primi mesi del 2023 è salita addirittura al 44%. Parallelamente Dallanoce ha confermato come la quota gestita dai freighter sia calata (nel 2022 322mila tonnellate, -22% sul 2021).
Al riguardo il manager ha però anche invitato a considerare come lo scalo, rispetto agli altri grandi hub europei, sia una anomalia proprio per la coesistenza di general cargo e courier (che solitamente invece prediligono aeroporti periferici) e che nel 2022, anche per questo motivo, la sua flessione sia stata più limitata (circa -3%) rispetto a quella vissuta dai maggiori hub cargo europei. “Noi teniamo insieme tutto, ma i risultati ci sono” ha concluso.
Proprio a sottolineare i benefici per il settore merci derivanti dall’attività passeggeri, il cargo manager di Malpensa ha anche evidenziato come i cali dei voli freighter questa estate saranno compensati da un netto aumento dei movimenti di voli pax di lungo raggio, con l’arrivo di Air India, Eva Airways, Cathay Pacific Airways nonché incrementi di frequenza (rispetto all’estate 2022) in particolare da parte di Air China (+2642%), Neos (+80%), Qatar Airways (+32%), Delta Airlines (+25%) e altri ancora.
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