Dal Ministero dei Trasporti novità importanti per il trasporto aereo merci in Italia
Novità molto importanti sono in arrivo per il cargo aereo in Italia. Secondo quanto appreso da AIR CARGO ITALY il gruppo di lavoro appositamente costituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e di cui hanno fatto parte anche diverse associazioni di categoria ha elaborato un documento, tecnicamente definito position paper, che contiene alcune linee […]
Novità molto importanti sono in arrivo per il cargo aereo in Italia. Secondo quanto appreso da AIR CARGO ITALY il gruppo di lavoro appositamente costituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e di cui hanno fatto parte anche diverse associazioni di categoria ha elaborato un documento, tecnicamente definito position paper, che contiene alcune linee guida per lo sviluppo ulteriore del cargo aereo nel nostro Paese. Questo documento sarà parte integrante del futuro “Piano nazionale del cargo aereo” che il dicastero guidato da Graziano Delrio intende inserire nel prossimo aggiornamento del Piano generale dei trasporti e della logistica.
Più nel dettaglio il position paper contiene proposte innovative volte a stimolare la crescita del trasporto aereo merci e riassume gli investimenti che le società di gestione degli aeroporti stanno avviando. Guardando ai contratti di programma dei vari scali sono infatti previsti circa 157 milioni di euro d’investimenti nei prossimi quattro anni specificamente rivolti alla crescita del settore e oltre il oltre il 90% di questa cifra sarà realizzato dalle stesse società di gestione degli aeroporti in autofinanziamento, salvo poi remunerare le nuove opere con le tariffe aeroportuali. Oltre 28 milioni riguardano Malpensa, 35 Fiumicino, poco meno di 35 Bergamo, 17,7 milioni sono per Brescia, 13,8 per Catania, 12,8 riguardano Bologna, 7,7 Venezia e 9,6 Aeroporti di Puglia.
Gli obiettivi riportati nel piano sono invece cinque: semplificazione, snellimento e coordinamento delle attività procedurali; utilizzo delle nuove tecnologie a sostegno dello sviluppo del cargo aereo; sviluppo e competitività del settore; politiche mirate di investimenti e politiche di Paese; promozione del trasporto aereo merci. Fra le nuove azioni che il documento riporta spiccano la realizzazione di uno Sportello unico dei controlli alla merce (lo stesso che è stato pensato per i porti), la possibilità per i trasporti stradali di merci da e per gli aeroporti di viaggiare anche nei periodi di limitazione della circolazione ai mezzi pesanti, la creazione di corridoi doganali (cosiddetti “Fast Corridor”) fra alcuni aeroporti e le rispettive aree operative limitrofe, defiscalizzazione degli investimenti privati attuati ai fini del potenziamento infrastrutturale delle Cargo City degli aeroporti e altre iniziative per incentivare e promuovere il trasporto aereo merci. Inoltre una delle iniziative più innovative è sicuramente quella di creare aree speciali, e il documento cita ad esempio le zone economiche speciali, dentro o a ridosso di alcuni aeroporti dove opererebbero direttamente le aziende di produzione, di logistiche e gli handler.
Nel 2016 il traffico cargo complessivamente movimentato negli aeroporti italiani è stato di circa 1 milioni di tonnellate, in crescita del 6% rispetto al 2015, e nei primi otto mesi di quest’anno secondo i dati di Assaeroporti si è assistito a un’ulteriore crescita del 11,4% che ha già portato il totale a 750mila tonnellate (inclusa la posta che comunque ha un’incidenza minimale).
Il documento del Ministero dedicato al trasporto aereo merci rivela inoltre che, per quanto attiene alle sole esportazioni verso Paesi extra EU (ove permangono gli obblighi di dichiarazione doganale), il trasporto aereo nel 2016 ha rappresentato in Italia lo 0,74% dei volumi esportati (in totale 57,8 milioni di tonnellate) ma il 25,8% del valore economico (che in totale era stato pari a 174,5 miliardi di euro). Le principali Regioni che esportano mediante trasporto aereo sono in termini di tonnellaggio la Lombardia (34,96% delle merci), seguita da Veneto ed Emilia Romagna (entrambe sopra il 15%) e poi Piemonte (8,8%), Toscana (8,74%) e Lazio (4,23%).
Nicola Capuzzzo