Da Sinergy proposta d’acquisto per Alitalia e di rilancio del cargo
Synergy Europe, società di diritto lussemburghese che fa parte del Synergy Group che fa capo al finanziere German Efromovich, si dice pronta a rilevare Alitalia. In una lettera inviata al ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e al commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, viene confermato l’interesse di Synergy Group “ad acquisire tutta Alitalia” e si manifesta la “disponibilità anche ad un eventuale partenariato pubblico-privato con il Governo […]
Synergy Europe, società di diritto lussemburghese che fa parte del Synergy Group che fa capo al finanziere German Efromovich, si dice pronta a rilevare Alitalia. In una lettera inviata al ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e al commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, viene confermato l’interesse di Synergy Group “ad acquisire tutta Alitalia” e si manifesta la “disponibilità anche ad un eventuale partenariato pubblico-privato con il Governo d’Italia per rilanciare la compagnia aerea di bandiera italiana”. È quanto si legge in una nota del gruppo.
I programmi di Synergy Group prevedono una specializzazione di Alitalia “nelle rotte a lungo raggio e di rilancio del cargo mantenendo il presente perimetro organizzativo della società articolato nelle sue tre attività principali (aviazione, manutenzione, servizi a terra), il rinnovo della flotta, l’aggiunta di nuove rotte e la valorizzazione del suo prezioso patrimonio tecnico e umano (personale di terra e di volo)”.
Intanto i sindacati tornano a incalzare il governo perché acceleri i tempi. La Fit-Cisl dice: “Non ci stanchiamo di ripetere che per il rilancio di Alitalia il tempo non è un fattore neutro. Il ritardo dell’avvio del percorso relazionale per definire i passaggi propedeutici alla partenza della newco e le direttrici di fondo per la fase di rilancio comincia a diventare un fattore critico”. Poi aggiunge: “Mentre in Italia si prende tempo le principali compagnie aeree europee pianificano il loro futuro e i loro governi si preparano all’ingresso nel loro capitale. Invece noi cosa aspettiamo a dotare Alitalia di un management all’altezza e di un piano industriale degno di questo nome? Delude invece constatare che, a un mese dall’annuncio della nazionalizzazione della compagnia di bandiera, ancora si discute di quanti aerei debba avere in dotazione, si trascura il segmento cargo e si abbandonano rotte strategiche come la Roma-New York, che qualcun altro più lungimirante occuperà al posto nostro”.
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