Crocs sposta sempre più le sue spedizioni dal mare al cielo
Per fare fronte alle difficoltà della sua supply chain, Crocs ha sfruttato quest’anno in misura maggiore le spedizioni aeree al posto di quello marittime, ma ancora di più lo farà nel 2022, quando incrementerà di circa 75 milioni di dollari l’importo destinato a sostenere questa modalità di trasporto. L’iniziativa del brand statunitense dei famosi zoccoli […]
Per fare fronte alle difficoltà della sua supply chain, Crocs ha sfruttato quest’anno in misura maggiore le spedizioni aeree al posto di quello marittime, ma ancora di più lo farà nel 2022, quando incrementerà di circa 75 milioni di dollari l’importo destinato a sostenere questa modalità di trasporto.
L’iniziativa del brand statunitense dei famosi zoccoli in plastica è emersa con la pubblicazione del report dedicato all’andamento del terzo trimestre 2021. Nella relazione, la società ha descritto le azioni intraprese durante il 2021 per mitigare le discontinuità negli approvvigionamenti e nella distribuzione, tra cui la diversificazione del ‘paniere’ di porti statunitensi utilizzati per far arrivare le merci (con lo scopo di ridurre la dipendenza da quelli, iper-congestionati, della West Coast) e appunto il ricorso al trasporto aereo.
In particolare Crocs – che, ha spiegato l’amministratore delegato dell’azienda Andrew Rees, ha speso quest’anno per questa attività un importo “un po’ superiore a quello del 2020” e pari a una cifra “tra gli 8 e i 10 milioni di dollari” – destinerà per il 2022 “75 milioni di dollari aggiuntivi” per gestire le spedizioni aeree nella stagione primavera-estate 2022.
Complessivamente dunque una cifra (circa 85 milioni di dollari) che decuplicherà la spesa di quest’anno e quindi (nell’ipotesi i noli aerei rimanessero stabili su questi livelli elevati anche per tutto il 2022) significherà grossomodo una decuplicazione delle spedizioni per via aerea.
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