Crescono nel 2023 in Italia le percorrenze di autocarri (+3,8%) sulla rete autostradale
Il report dell’azienda mostra anche un aumento (+6,9%) delle immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci
Nel 2023 le immatricolazioni di veicoli per il trasporto merci oltre le 16 tonnellate in Italia sono state 22.999, in aumento del 6,9% rispetto al 2022. I maggiori incrementi si sono osservati in Basilicata (+35%), Trentino-Alto Adige (+26,5%), Umbria (+23,9%), mentre sono calate le registrazioni di Molise (-23,2%), Valle d’Aosta (-30,0%) e Puglia (-37,0%). In termini assoluti, a guidare la classifica è stata la Lombardia (4.475 nuovi camion), seguita da Campania (2.546), Veneto (2.515). In coda, Basilicata (140 immatricolazioni), Molise (108) e Valle d’Aosta (50).
Guardando ai nuovi mezzi di questo segmento dal punto di vista dell’alimentazione, l’Osservatorio evidenzia come la situazione in Italia resti pressoché invariata rispetto al 2022. Il gasolio continua ad essere predominante (90,3% in leggerissimo calo rispetto al 90,8%), seguito da benzina e metano (entrambi in calo di 0,1 punti a 4,5% e 2,1%). Le alimentazioni alternative registrano solo una timidissima crescita, con i veicoli a Gpl che segnano un 1,5% (contro il precedente 1,4%), mentre gli elettrici salgono allo 0,4% (dallo 0,3%). Più sostenuta la crescita dei mezzi ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).
Guardando al parco circolante, l’analisi rileva come la regione con la quota maggiore di mezzi elettrici pesanti sia la Valle d’Aosta (2,6% con un aumento di 0,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente), seguita dal Trentino-Alto Adige (dal 2,2% del 2022 al 2,5%). Le quote maggiori di mezzi pesanti a metano si trovano invece nelle Marche (6,2%), in Emilia Romagna (4,3%) e in Umbria (3,6%).
Lo studio evidenzia anche come nel comparto degli autocarri per trasporto merci prevalessero nel 2023 a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 (pari insieme al 55,5% del totale contro il 53,4% del 2022), con Euro 5 e 6 in aumento (+0,7 e +2,1 punti percentuali in più) e gli Euro 4 in contrazione (-0,7).
Guardando ai mezzi Euro 0, 1, 2 e 3 – che secondo l’Osservatorio potrebbero però essere viziati da iscrizioni al Pra di veicoli non più circolanti – la maglia nera è la Calabria (con 67,5% dei veicoli da Euro 0 a Euro 3), seguita da Sicilia (63,5%) e Basilicata (58,7%). La maggior quota di mezzi Euro 5 e 6 si trova in Trentino (86,9% di Euro 5 e 6), e a seguire in Valle d’Aosta (86,5%) e Lombardia (67,8%).
Considerando poi l’età degli autocarri in circolazione, lo studio di Continental riscontra come la percentuale di veicoli con meno di un anno salga dal 3,6% al 4,4%. Parallelamente cala però (- 0,7 punti percentuali) la quota di mezzi seminuovi, ovvero di età tra uno e cinque anni. La fascia di oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante, seguita da quella degli autocarri di massimo dieci anni (35,2%) e ancora da quella tra 10 e 20 anni, al 29,3%. La fotografia, osservano gli analisti, rimane quella di un parco agé e molto diverso fra Nord e Sud, anche per la maggior presenza in Meridione di veicoli immatricolati in conto proprio e padroncini. Nel dettaglio, i camion più nuovi sono in Trentino-Alto Adige (78,6%) e Valle d’Aosta (82,4%), che registrano rispettivamente soltanto lo 0,8% e l’1,1% di veicoli oltre 30 anni. In coda ci sono la Calabria con il 14,2% dei veicoli di meno di 10 anni e la Sicilia con il 16,9%. Le percentuali di veicoli ultra-trentennali nelle due regioni sono del 12,6% e 11,8% rispettivamente.
Guardando infine al traffico in autostrada, Continental riscontra un trend positivo, con aumenti sia per i veicoli leggeri (+4,7%), sia per i veicoli pesanti (+0,9%). In termini assoluti, il numero di veicoli-km totali sull’intera rete autostradale a pedaggio nel trascorso 2022 ha superato la quota di 86 miliardi, con un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente.
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