Crescita moderata (+3,2%) per le spedizioni aeree globali a gennaio
In aumento gli scambi Asia – Nord America, Europa-Asia e Nord America – Europa
Il mercato globale delle spedizioni aeree non cala, ma mostra nel complesso segnali di rallentamento, frutto di andamenti anche molto diversi osservati nelle macro-regioni che lo compongono.
Secondo le rilevazioni di Iata, a gennaio i traffici si sono infatti attestati su un +3,2% in termini di Ctk (cargo tonnellate-km), ovvero a segno ‘più’ per il 18esimo mese consecutivo. Più nel dettaglio, hanno mostrato trend molto positivi i mercati dell’America Latina (+11,2%), dell’Asia Pacifico (+7,5%) e del Nord America (+5,3%), mentre in negativo sono andati quelli di Africa (-3,5%) e ancora di più Medio Oriente (-8,4%). Tiepido invece (+1,3%) l’incremento nel contesto europeo.
Guardando più da vicino ai singoli trade, Iata ha evidenziato un andamento positivo per i tre più importanti. Sugli scambi dall’Asia al Nord America (fetta più grande del mercato, con una quota del 24,4%) si osserva a gennaio un +6,1%, che marca il 15esimo mese consecutivo a segno più. In crescita anche il corridoio Europa – Asia (che pesa il 20,5% del totale), su cui nel primo mese dell’anno si registra un +3,2%, così come su quello tra Nord America ed Europa (quota del 13,3%, crescita del 9,7%). Nette flessioni si osservano invece sulle spedizioni da Medio Oriente a Europa (mercato che vale per il 5,7% del totale), dove il calo è del 7,3%, e da Medio Oriente ad Asia (peso del 7,3%, in flessione del 3%). Aumentano infine gli scambi intra Asia (mercato che vale il 7%, dove si nota una crescita del 7,6%).
Commentando questi risultati, il direttore generale di Iata Willi Walsh ha evidenziato come sul mercato delle spedizioni aeree globali, nonostante i fattori esterni positivi (e-commerce in aumento, costo del carburante in calo), pesi l’incognita delle politiche tariffarie Usa. Detto questo, secondo Walsh l’industria del cargo aereo è dotata comunque di “una grande esperienza nel gestire cambiamenti del contesto operativo”, che dovrebbe permetterle quindi di affrontare positivamente eventuali trasformazioni.
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