Confetra vuole il pre-clearing anche per il cargo aereo
Milano – Pre-clearing (ovvero sdoganamento anticipato delle merci), ma anche migliori prestazioni degli uffici USMAF (che si occupano di controlli di sanità marittima, aerea e di frontiera) nei rilasci dei nulla osta, e l’attuazione del Piano Nazionale per il Rilancio del Cargo Aereo varato nel 2017. Sono alcune delle principali richieste avanzate al governo da […]
Milano – Pre-clearing (ovvero sdoganamento anticipato delle merci), ma anche migliori prestazioni degli uffici USMAF (che si occupano di controlli di sanità marittima, aerea e di frontiera) nei rilasci dei nulla osta, e l’attuazione del Piano Nazionale per il Rilancio del Cargo Aereo varato nel 2017.
Sono alcune delle principali richieste avanzate al governo da Confetra nel corso del convegno ‘Osservatorio Cargo Aereo: diamo i numeri’, che si è svolto oggi a Milano, durante il quale è stato anche presentato il report “Trasporto aereo merci in Italia: efficacia ed efficienza rispetto ai principali competitor europei”.
Nel suo intervento, il presidente della confederazione Nereo Marcucci ha riconosciuto i passi avanti compiuti dal settore in Italia che, sulla spinta dell’e-commerce e delle esportazioni, principalmente di prodotti di lusso, farmaci e del segmento dell’alta gamma, ha vissuto il suo exploit con il record del milione di tonnellate di merce raggiunto due anni fa.
“Ora però – ha rimarcato Marcucci – non siamo più in quella fase”. Secondo il numero uno della confederazione dei trasporti e della logistica, quello del cargo aereo resta infatti “uno dei segmenti della supply chain logistica più dinamici e innovativi, ma alla congiuntura economica internazionale non proprio felicissima, vanno aggiungendosi i gap competitivi causati da antichi problemi mai risolti”.
Che, nell’ordine, secondo Marcucci sono il peggioramento delle performance degli uffici USMAF, ad esempio in relazione ai tempi di rilascio dei nulla osta, l’introduzione del pre-clearing, pratica ormai diffusa in ambito marittimo, e il rilancio del Piano Nazionale per il Rilancio del Cargo Aereo, varato nel 2017 dal Governo come addendum al Piano Nazionale Aeroporti. Quest’ultimo, in particolare, è “sostanzialmente fermo da oltre un anno”, nonostante molte delle proposte operative contenute siano “a costo zero”.
Altri punti su cui Confetra chiede attenzione al governo sono poi quello dell’Airport Community System per la gestione digitale di transiti e informazioni e il dossier Alitalia. Nel dibattito sul futuro della compagnia di bandiera, secondo Confetra, è necessraio infatti affrontare anche il ruolo del cargo: “vero asset competitivo di tante compagnie di bandiera straniere e tanti scali aeroportuali europei”.
Tutti punti che la confederazione, ricorda Marcucci, ha esposto recentemente anche in Commissione Trasporti, al Senato, in occasione delle audizioni sul DDL Lupo.