Cargo aereo globale giù in gennaio (senza coronavirus)
Se per gli aeroporti italiani il mese di gennaio è stato di sostanziale stagnazione, a livello globale per il settore è andata anche peggio. Le rilevazioni di Iata riferiscono infatti di un calo complessivo della domanda (in termini di FTK) del 3,3% rispetto al 2019, risultato che secondo l’associazione “probabilmente” non ha avuto granché a […]
Se per gli aeroporti italiani il mese di gennaio è stato di sostanziale stagnazione, a livello globale per il settore è andata anche peggio. Le rilevazioni di Iata riferiscono infatti di un calo complessivo della domanda (in termini di FTK) del 3,3% rispetto al 2019, risultato che secondo l’associazione “probabilmente” non ha avuto granché a che fare con l’emergenza coronavirus (più verosimile un effetto della chiusura delle fabbriche cinesi per via delle festività legate al Capodanno), ma che comunque ha fatto del primo mese dell’anno il decimo consecutivo a segno meno.
Estremamente incerte le previsioni per il futuro. “Tempi duri ci aspettano”, ma “il settore ha già mostrato in passato la sua resilienza” ha provato a lanciare un segnale di speranza Alexandre de Juniac, amministratore delegato e direttore generale dell’associazione.
In attesa dei dati di febbraio, che mostreranno il vero ‘volto’ degli effetti del Covid-19 sulle spedizioni merci per via aerea, l’associazione ha spiegato che comunque la contrazione della domanda nell’area dell’Asia pacifica è stata la più drastica di tutte, con un calo nel mese del 5,9% (invariata invece la capacità in termini di AFTK), ma anche che il dato destagionalizzato mostra una leggera crescita, da interpretare come effetto dell’allentamento delle tensioni commerciali tra USA e Cina.
Male anche il Vecchio Continente: l’Europa pure ha perso più della media globale (ovvero il 3,7% in termini di FTK), a fronte di una diminuzione di capacità del 3%.
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