Cambio di rotta per il cargo di Ita Spa: possibili sinergie con Poste
Cambio di rotta per le strategie cargo della ‘nuova Alitalia’. Secondo quanto riportato oggi dal Messaggero, l’esecutivo guidato da Mario Draghi starebbe considerando la possibilità di strutturare la newco dando ampio spazio a collaborazioni con Leonardo, per quel che riguarda le attività di manutenzione, e con Poste Italiane relativamente alle spedizioni merci. Pochi i dettagli […]
Cambio di rotta per le strategie cargo della ‘nuova Alitalia’. Secondo quanto riportato oggi dal Messaggero, l’esecutivo guidato da Mario Draghi starebbe considerando la possibilità di strutturare la newco dando ampio spazio a collaborazioni con Leonardo, per quel che riguarda le attività di manutenzione, e con Poste Italiane relativamente alle spedizioni merci.
Pochi i dettagli emersi finora su questa ipotesi e sulle forme che potrebbero avere queste partnership, attualmente allo studio del Ministero dello Sviluppo Economico e di quello del Tesoro. Quel che sembra chiaro è questa architettura (insieme a un più generale alleggerimento della newco) servirebbe a garantire alla nuova Ita Spa maggiore discontinuità con la società che l’ha preceduta, come richiesto dalla Commissione Europea.
Relativamente alla sola attività di trasporto merci va detto che un’impostazione basata su “sinergie e collaborazioni” con Poste sembra rappresentare un deciso cambio di traiettoria rispetto alle ipotesi emerse finora, in cui il cargo pareva dover acquistare un ruolo chiave nelle attività del vettore. Un impegno maggiore sul trasporto merci per Ita Spa era stato invocato peraltro da Anama (Fedespedi), che aveva auspicato che la newco si dotasse di mezzi freighter che potessero fare base sull’aeroporto di Malpensa.
Riguardo invece il potenziale partner, si può rilevare come la sua attività di trasporto aereo abbia vissuto un boom a seguito della pandemia e dello sviluppo dell’e-commerce, e come la sua flotta (quella cioà del vettore Poste Air Cargo) sia stata recentemente potenziata tanto da contare ora cinque B737-400F e due ATR72-500.
Passando invece all’impianto generale della nuova Ita Spa, in questi giorni sono emerse anche altre indiscrezioni secondo le quali si sta facendo strada l’idea di una compagnia in versione ridotta, con una flotta compresa tra i 45 ed i 50 aerei e circa 5 mila dipendenti (a dicembre i rumors riportati dal Corriere della Sera parlavano di 50 velivoli, di cui 6 Boeing preferiti ad altri modelli per l’elevata capacità cargo). Secondo il Messaggero circola però anche l’ipotesi di un vettore con 44 velivoli e circa 3 mila dipendenti.
Al di là dei dettagli, il piano dovrebbe essere presentato alla Commissaria alla Concorrenza Margarethe Vestager nella call programmata verso la fine di questa settimana.
Ieri il il Cda dell’azienda si è riunito a Roma per una “sessione di aggiornamento sul processo di pianificazione” che secondo la stessa azienda dovrà tenere conto di tre fattori chiave: l’evoluzione del dialogo istituzionale, delle relative scadenze e delle implicazioni sulla struttura con cui Ita sarà autorizzata ad operare, le modalità e i tempi con cui Alitalia in Amministrazione Straordinaria gestirà la dismissione dei suoi asset, ma anche le previsioni del traffico aereo atteso per i prossimi trimestri.
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