Anche l’ipotesi droni cargo per il rilancio dell’aeroporto di Gorizia
Il possibile sviluppo delle attività dello scalo in questa direzione è emerso con l’annuncio del futuro ingresso nel capitale della società di gestione dell’autoporto Sdag
Una operazione che potrà generare delle sinergie, tra cui “un ampliamento dei servizi alle imprese” che guardi anche alle possibilità che si creeranno per “alcune merci speciali” con lo sviluppo del trasporto con droni cargo.
Si tratta di una delle prospettive di cui si è parlato rispetto all’ingresso nel capitale di Ada Scps di Sdag. La prima è la società consortile di gestione dell’aeroporto di Gorizia, interamente controllata dal Comune, rispetto alla quale il Consiglio Comunale ha nei giorni scorsi dato il via libera a un piano di risanamento con orizzonte al 2026 (con la contrarietà dell’opposizione), che tra le altre cose prevederà l’ingresso nell’azionariato con una quota di minoranza della seconda, appunto Sdag, società di gestione dell’autoporto di Gorizia, e pure sotto il controllo dell’ente.
Un’ipotesi che però al momento appare decisamente lontana, se non altro per lo stato in cui si trova oggi lo scalo. Secondo un grafico pubblicato da Il Piccolo, l’aeroporto Amedeo Duca d’Aosta ad oggi è costituito da due piste di volo in prato (di cui in uso solo una), un eliporto in disuso, una striscia di volo per alianti in disuso; una autorimessa, un fabbricato di circa 200 mq, una autofficina, una aviorimessa, tutti in “discreto stato di conservazione”; una aerostazione “in disuso allo stato di rudere”, un magazzino da 900 mq in “mediocre stato di conservazione” e altri due edifici, di cui uno allo stato di rudere e l’altro “in mediocre stato di conservazione”.
Il piano di risanamento dello scalo approvato in Consiglio Comunale, secondo quanto riportato dalle testate locali, non prevede una iniezione di liquidità da parte del Comune ma un taglio alle spese (incluso il gettone dei membri del Cda), una ridefinizione degli investimenti, la possibilità di realizzare nello scalo un parco fotovoltaico in grado di generare entrate, e appunto l’ingresso di Sdag nella società. Ada Scps, che ha un capitale sociale di 568.046. euro, ha chiuso il 2022 con perdite per circa 102mila euro.
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