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Estero

Anche Brindisi nel nuovo network antiCovid dell’ONU

Il Covid-19 sta lasciando a terra molti voli commerciali: tra questi, anche quelli solitamente utilizzati da agenzie umanitarie e autorità sanitarie per garantire gli aiuti essenziali ai paesi più fragili. In risposta a questa situazione, il World Food Programme dell’ONU ha avviato una nuova rete di collegamenti che assicurino l’invio di medicinali e alimenti nelle […]

di Nicola Capuzzo
11 Maggio 2020
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Il Covid-19 sta lasciando a terra molti voli commerciali: tra questi, anche quelli solitamente utilizzati da agenzie umanitarie e autorità sanitarie per garantire gli aiuti essenziali ai paesi più fragili.

In risposta a questa situazione, il World Food Programme dell’ONU ha avviato una nuova rete di collegamenti che assicurino l’invio di medicinali e alimenti nelle zone più problematiche del mondo, e in particolare in Africa.
La struttura logistica messa a punti dall’agenzia delle Nazioni Unite si appoggia anche alla rete già esistente di Basi di Pronto Intervento Umanitario dell’UNHRD (United Nations Humanitarian Response Depot), tra cui quella di Brindisi (le altre sono ad Accra, Dubai, Kuala Lumpur, Las Palmas, Panama).

In particolare il centro UNHRD di Brindisi, situato precisamente nel comune di San Vito dei Normanni e inaugurato nel 2000, oggi può contare su magazzini di circa 6.600 metri quadrati, tra cui alcune aree a temperatura controllata, e su 3.500 metri quadrati di superficie di stoccaggio all’aperto.

Per tornare al network del WFP, il suo hub è stato stabilito a Liegi, in Belgio. Dallo scalo giovedì scorso è partito un primo Boeing 757 noleggiato dall’agenzia, con a bordo 16 tonnellate di materiale medico e dispositivi di protezione individuale. La merce è stata inviata, per conto dell’UNICEF e della Croce Rossa, nel Burkina Faso, nel Ghana e nella Repubblica del Congo. Gli altri centri della ‘rete’ sono situati a Dubai e in Cina, vicini ai centri di produzione del materiale medico, mentre ulteriori nodi regionali si trovano in Etiopia, Ghana, Malesia e Sudafrica. Questi saranno raggiunti da velivoli più piccoli che trasporteranno merci e personale nei paesi destinatari degli aiuti.

Prima del volo partito settimana scorsa dal Belgio, dalla fine di gennaio il WFP aveva recapitato circa 300 tonnellate di materiale umanitario e medico (tra cui mascherine, guanti, ventilatori, kit per i test e termometri) in 89 paesi. Con il supporto del nuovo network l’agenzia dell’ONU prevede di trasportare nelle prossime sei settimane l’equivalente del carico di 37 Boeing 747 dalla Cina e dalla Malesia in 130 paesi in tutto il mondo. A regime, spiega lo stesso WFP, il programma potrebbe arrivare a far viaggiare ogni mese 350 voli cargo e altrettanti per passeggeri.

Leggi il comunicato del WFP

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