Al via un caso studio di consegne via drone in Emilia Romagna
Il progetto di consegne Di-Pegasus vede alla guida EuroUsc Italia e tra i partecipanti Deep Blue, Rina Consulting SpA, Interconsulting Engineering srl e Itl
Il progetto Di-Pegasus (Digital competitive next generation aviation technologies for sustainable business models, products and services) per la consegna via droni, formato da 13 partner di 8 diversi paesi e finanziato dalla Ue, entra nel vivo in Italia con un caso studio in Emilia Romagna.
Guidato da EuroUsc Italia, società di consulenza per servizi dedicati a questo tipo di mezzi, il suo obiettivo – spiega una nota della stessa azienda – è quello di realizzare “operazioni autonome, economiche ed ecologiche per idrovolanti, Vtol (velivoli a decollo e atterraggio verticale) e droni”.
Come detto, il primo caso studio italiano, presentato nei giorni scorsi, sarà condotto in Emilia-Romagna, puntando a consegnare merci attraverso l’utilizzo di flotte di droni. In particolare un primo obiettivo sarà quello di effettuare consegne dalle zone industriali e periferiche delle città verso micro-hub centrali.
Stando a quanto emerso da un workshop condotto lo scorso 17 maggio a Bologna, i partner inizieranno a lavorare sulle tecnologie, che saranno pronte per la fine del 2026. I risultati saranno poi valutati attraverso focus group e sondaggi rivolti alle parti interessate e agli utenti finali.
Nel progetto è previsto lo sviluppo di una piattaforma digitale per valutare la fattibilità dei nuovi modelli di business generati da queste tecnologie in contesti specifici. Saranno presi in considerazione diversi indicatori quali la sostenibilità dei costi, la creazione di posti di lavoro, il risparmio di emissioni e le modalità di investimento. La piattaforma esaminerà anche la conformità normativa, delineerà un processo di valutazione della sicurezza e segnalerà eventuali lacune da colmare. Nel percorso verranno presi in considerazione l’accettazione pubblica, l’impatto degli spostamenti sulla società, sull’economia e sull’ambiente. Saranno infine studiati possibili investimenti in nuove infrastrutture come i vertiporti, ma anche l’adattamento di quelle esistenti.
“La consegna con i droni sta diventando realtà, ma esistono ancora diverse sfide tecnologiche prima che queste applicazioni possano avere ampia diffusione” ha sottolineato Marco Ducci, project leader di Di-Pegasus e amministratore delegato di EuroUsc Italia. “Ad esempio mancano sistemi che consentano di gestire centinaia di droni in simultanea, che permettano all’operatore di monitorare in maniera efficiente le operazioni e garantire la sicurezza delle persone sorvolate”. Ducci ha poi aggiunto: “L’ignoto spesso suscita timori, soprattutto quando si tratta di nuove tecnologie. Pertanto, sarà fondamentale chiarire la natura delle innovazioni testate e illustrarne i benefici, coinvolgendo tutte le parti interessate, dai cittadini fino ai decisori politici. Questo approccio riveste un’importanza particolare nel contesto dell’Emilia-Romagna, dove si effettueranno i test delle tecnologie per i servizi di last mile delivery.”
EuroUsc Italia, insieme agli altri partner italiani tra cui la Pmi Deep Blue, Rina Consulting SpA, Interconsulting Engineering srl e Istituto Trasporti e Logistica, si impegnerà per identificare e definire un processo che “permetta all’innovazione di andare di pari passo con il consenso delle comunità sulle quali l’introduzione della tecnologia andrà a impattare”.
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