A settembre rallenta la crescita record delle spedizioni aeree globali (+9%)
Lo afferma Xeneta, mentre Iata diffonde i dati relativi alla ennesima progressione a due cifre di agosto (+11,4%)
Dopo un agosto di crescita a doppia cifra – il nono mensile consecutivo-, a settembre rallenta lievemente la marcia trionfale delle spedizioni aeree globali. Questo almeno è il quadro che emerge guardando contemporaneamente ai dati diffusi in questi giorni da Iata e da Xeneta.
La prima ha fotografato per agosto il perdurare di una progressione in linea con quella dei mesi precedenti, con un +11,4% accompagnatosi a un incremento del 6,2% della capacità disponibile (frutto di un +10,9% di stiva belly cargo in più rispetto allo stesso mese del 2023). Come già nelle precedenti rilevazioni, la associazione dei vettori aerei ha evidenziato in questa tendenza il ruolo della “lenta ma stabile” progressione degli scambi globali, in cui si inserisce però un vero e proprio “boom dell’e-commerce”.
Relativamente al solo mercato europeo, Iata – secondo un trend che pure si sta osservando da tempo – ha rilevato performance ancora superiori, con spedizioni aeree in crescita del 13,5% a fronte di un incremento di capacità del 9,4%. A trainare la domanda è stata in particolare la tratta Medio Oriente – Europa, in crescita del 28,9%, l’ennesimo incremento a doppia cifra dal settembre 2023. Il secondo trade più rilevante, quello Europa – Asia, è risultato in progressione del 18,4%, mentre le movimentazioni interne al continente hanno visto una progressione del 15%.
Nel complesso risultati che, secondo Xeneta, sono andati leggermente calando a settembre, portando il mese a segnare la prima crescita globale ‘non double-digit’, ovvero pari ‘solo’ al 9%.
A sostenerla, la persistente domanda di trasporto di merce e-commerce, le criticità del trasporto marittimo, quelle provocate da uragani e tifoni e la ‘corsa’ a spedire indotta dall’approssimarsi della Golden Week cinese. Quanto a ottobre, il responsabile analista della divisione aerea della società, Niall van de Wouw, nei giorni scorsi aveva espresso preoccupazioni rispetto al sommarsi di diversi fenomeni che potrebbero mettere sotto pressione le spedizioni aeree durante il mese.
Di questi, ad oggi appare allontanato (perlomeno fino al prossimo gennaio) quello rappresentato dagli scioperi dei portuali Usa, mentre sul tavolo restano i rischi rappresentati dalla crisi crescente in Medio Oriente e soprattutto, secondo van de Wouw, dalla Fomo (Fear of Missing Out) di caricatori e spedizionieri che, preoccupati per una possibile carenza di capacità nell’imminente stagione inverale, potrebbero voler iniziare a inviare a destinazione la merce prima del solito.
F.M.