A maggio calano (-9%) le spedizioni aeree in partenza dall’Europa secondo Clive
Potrebbe essere dovuto alla presenza di numerose festività il calo, inatteso, delle spedizioni aeree globali riscontrato a maggio da Clive Data Services. Secondo la società di analisi, dopo un aprile superiore ai livelli del 2019, nel mese appena concluso i traffici sono stati inferiori del 4% a quelli riscontrati nello stesso periodo in era pre-pandemica. […]
Secondo la società di analisi, dopo un aprile superiore ai livelli del 2019, nel mese appena concluso i traffici sono stati inferiori del 4% a quelli riscontrati nello stesso periodo in era pre-pandemica. Una spiegazione di questo andamento, come detto, potrebbe essere la presenza di numerose festività pubbliche in Russia e in Cina, nonché l’Eid al-Fitr, che segna la fine del Ramadan, in molti paesi islamici, caduto tra il 12 e il 13 del mese. In particolare pur con un inizio positivo (in prosecuzione del trend osservato alla fine del mese precedente), a maggio la società come detto ha riscontrato un calo dei volumi pari al 4%, con un dato particolarmente negativo per quelle con partenza dall’Europa, in diminuzione del 9%. Il dynamic loadfactor (parametro che tiene conto sia del peso che del volume delle spedizioni) è risultato inoltre pari al 69% (in peggioramento rispetto al 71% di aprile), ovvero superiore del 7% a quello dello stesso mese del 2019.
La stiva globale è stata ancora inferiore del 21% a quella disponibile nel maggio 2019, anche in questo caso mostrando una contrazione ulteriore rispetto ai mesi precedenti dato che ad aprile e marzo il divario era invece rispettivamente del 18% e del 14%.
Spostando il confronto sul 2020, in termini di peso tassabile le spedizioni sono state superiori del 41%, la capacità disponibile del 42%, mentre il dynamic loadfactor ha segnato un +1%.
Dal punto di vista dei noli, secondo il Tac Index questi stanno continuando a crescere ma a una velocità minore. Ad esempio il Bai (Baltic Air Freight Indices) ha riscontrato da aprile a maggio un aumento del 3%, che indica un rallentamento rispetto al 17% osservato da marzo ad aprile. Altre rotte continuano invece nell’ascesa – in particolare quelle con origine dalla Cina e da Hong Kong con destinazione l’Europa o gli Stati Uniti – ma guardando da vicino l’andamento nel mese si nota un calo nelle ultime settimane dopo il picco iniziale. Questo in particolare è stato riscontrato nelle tratte verso il Vecchio Continente, dopo un picco di 5,07 dollari/kg toccato nelle settimane terminata il 3 maggio. Restano in aumento i noli per invii dall’Europa verso gli Usa, in aumento in media del 2% in maggio rispetto ad aprile, mentre in direzione inversa il Tac Index rileva un calo del 5% tra aprile e maggio.
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