A luglio -17% per le spedizioni aeree europee
Peggiora a luglio l’andamento delle spedizioni aeree globali. Secondo Iata il settore ha chiuso il mese con una domanda inferiore del 9,7% rispetto a quella di un anno prima e sotto del 3,5% rispetto al luglio del 2019. Si tratta di un calo che approfondisce il divario registrato a giugno, chiuso con un declino del […]
Peggiora a luglio l’andamento delle spedizioni aeree globali. Secondo Iata il settore ha chiuso il mese con una domanda inferiore del 9,7% rispetto a quella di un anno prima e sotto del 3,5% rispetto al luglio del 2019. Si tratta di un calo che approfondisce il divario registrato a giugno, chiuso con un declino del 6,4% rispetto ai volumi dello stesso mese dello scorso anno, ma che aveva evidenziato un miglioramento rispetto al dato di maggio (-8,3%).
Ancora più profondo il rosso registrato dal settore in Europa, dove i volumi sono calati del 17% rispetto a un anno prima. La performance del Vecchio Continente – che per il terzo mese consecutivo si aggiudica il titolo per il peggior andamento regionale – è attribuita in primis al conflitto in Ucraina.
Passando alla disponibilità di stiva, questa a livello globale a luglio è stata superiore del 3,6% a quella dello stesso mese del 2021 ma inferiore del 7,8% a quella di tre anni prima. In Europa tuttavia questa è aumentata solo dello 0,9%. Tra i fattori che secondo l’associazione hanno pesato su questi risultati globali, secondo Iata c’è anche il calo generalizzato dell’export registrato a giugno all’incirca ovunque a eccezione della Cina. Per il futuro a breve termine l’associazione prevede però che le spedizioni (soprattutto via mare, ma a cascata anche aeree) potranno riprendere slancio grazie all’allentamento delle restrizioni anti-Covid.
“Il trasporto aereo delle merci si sta avvicinando ai livelli del 2019, anche se ha fatto un passo indietro rispetto alla straordinaria performance del passaggio tra 2020 e 2021” ha commentato Willie Walsh, direttore generale Iata. I dati di luglio, ha aggiunto, ci mostrano che il cargo aereo “continua a reggere il confronto, ma come nel caso di quasi tutti i settori, dovremo osservare attentamente gli sviluppi economici e politici nei prossimi mesi”.
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