Le priorità dell’handling aeroportuale secondo Iata
Nonostante la flessione in corso, i principali osservatori di settore concordano nell’attendersi una notevole crescita della domanda di trasporto aereo nel medio-lungo periodo. In vista di questo futuro aumento dei traffici, IATA (International Air Transport Association) ha invitato il settore dell’handling a concentrarsi su tre priorità per gestire al meglio questo scenario: continuare a mettere […]
Nonostante la flessione in corso, i principali osservatori di settore concordano nell’attendersi una notevole crescita della domanda di trasporto aereo nel medio-lungo periodo. In vista di questo futuro aumento dei traffici, IATA (International Air Transport Association) ha invitato il settore dell’handling a concentrarsi su tre priorità per gestire al meglio questo scenario:
- continuare a mettere la sicurezza al primo posto
- implementare standard globali
- spingere sul’innovazione e la modernizzazione dei processi
“Un’efficace gestione delle attività di handling di terra è necessaria per poter stare al passo con il raddoppio della domanda di trasporto di passeggeri e di merci attesa nei prossimi due decenni. È fondamentale mettere al primo posto la sicurezza, implementare standard globali e spingere ancora di più sui processi di innovazione e di modernizzazione” ha affermato infatti Nick Careen, vice presidente dell’area Airport, Passenger, Cargo and Security di IATA, nel corso della 32esima IATA Ground Handling Conference che si è svolta a Madrid.
Sicurezza (safety)
IATA ha esortato le parti a collaborare effettivamente per migliorare la sicurezza. “Le operazioni di handling sono cresciute in parallelo con lo sviluppo degli aeroporti e con l’incremento dei traffici, fenomeni che hanno portato ad avere in circolazione sempre più aerei, di taglia sempre più grande e in varianti sempre più numerose . La collaborazione di tutto il settore è fondamentale per mantenere e migliorare la sicurezza, in questo ecosistema così complesso” ha detto Careen.
Precisamente, IATA ha invitato gli operatori a:
- segnalare tutti gli incidenti sulla piattaforma Safety Exchange dedicata
- implementare sensori di rilevamento di prossimità e sistemi di allarme nell’equipment di supporto alle operazioni di terra (ground support equipment)
- ridurre gli errori nel caricamento degli aerei
Anche la formazione e l’aggiornamento degli addetti ai lavori sono stati annoverati tra i fattori chiave.
“La formazione del personale è fondamentale per lo svolgimento in sicurezza delle operazioni. Le nuove tecnologie hanno un ruolo importante da giocare al riguardo. Inclusi gli strumenti di realtà virtuale” ha rilevato Careen, evidenziando in particolare il successo di Ramp VR, strumento a cura di IATA che per primo ha offerto un sistema di realtà virtuale per la formazione del personale che opera nell’handling aeroportuale.
Standard globali
IATA ha invitato gli operatori dell’handling ad accelerare nell’adozione, a livello globale, del suo Ground Operations Manual (IGOM) per garantire lo stesso livello di sicurezza in tutto il mondo.
“Gli standard globali, applicati coerentemente, sono l’unica strada per operazioni sicure ed efficienti. L’IGOM ha dimostrato di essere efficace e continua a guadagnarsi il supporto non solo di compagnie e GSP (Ground Service Providers) ma anche degli organismi regolatori, di aeroporti e altri soggetti del settore. È una buona notizia ma c’è ancora molto da fare – il nostro obiettivo resta l’adozione a livello globale” ha affermato Careen.
L’associazione ha poi sollecitato i governi a riconoscere lo IATA Safety Audit for Ground Operations (ISAGO, basato sugli standard dell’IGOM) introducendolo nelle loro cornici regolatorie.
“Il riconoscimento di ISAGO come strumento di audit dei servizi esternalizzati – ha aggiunto Careen – è la chiave per una maggiore armonizzazione in tutto il settore, per evitare la duplicazione dei controlli, per migliorare la sicurezza e l’efficienza delle operazioni”.
Nell’aprile 2019 il numero di GSP (Ground Service Providers) presenti nei registri di ISAGO ha superato il numero di 184, con 311 presenze accreditate in 212 aeroporti del mondo. Il registro è riconosciuto inoltre da numerose authority per l’aviazione civile, tra cui quelle di Libano, Giordania, Turchia e Olanda, oltre che da molti aeroporti, come quelli di Amsterdam Schiphol, London Heathrow, Seattle Tacoma, Miami, Hong Kong e Singapore.
Innovazione
L’associazione ha poi invitato a favorire la modernizzazione di processi e infrastrutture servendosi di tecnologie innovative, elemento che – ritiene – sarà centrale nel far fronte al raddoppio della domanda di trasporto aereo attesa nei prossimi 20 anni.
Un’ideale ‘rampa del futuro’ è quella delineata nel progetto CEDAR (Connected Ecological Digital Autonomous Ramp), in cui sono coinvolti i membri dello IATA Ground Operations Group (GOG) e la Airport Services Association (ASA). CEDAR è parte dell’iniziativa New Experience in Travel and Technologies (NEXTT), realizzata in collaborazione con Airports Council International (ACI) per migliorare l’esperienza di trasporto, guidare gli investimenti del settore e aiutare i governi a migliorare il proprio quadro normativo.
Tre gli ambiti su cui punta figurano:
- la digitalizzazione del processo di turnaround (il tempo che passa tra il completamento delle operazioni di scarico e la partenza del volo successivo) degli aerei
- la modernizzazione delle attrezzature e dei processi di supporto di terra
- il miglioramento della progettazione dei piazzali di sosta degli aeromobili