Spedizionieri alle prese col rebus dei noli aerei
L’andamento dei noli per il trasporto aereo delle merci in questa prima parte dell’anno sta risultando di difficile interpretazione per le case di spedizione che reagiscono mettendo in atto strategie a volte anche opposte (e non sempre convenienti). Come rileva Loadstar, un confronto con lo scorso anno, sulla base dei dati di TAC Index, mostra infatti […]
L’andamento dei noli per il trasporto aereo delle merci in questa prima parte dell’anno sta risultando di difficile interpretazione per le case di spedizione che reagiscono mettendo in atto strategie a volte anche opposte (e non sempre convenienti).
Come rileva Loadstar, un confronto con lo scorso anno, sulla base dei dati di TAC Index, mostra infatti che nel marzo e aprile 2019 i noli sulle tratte tra Cina ed Europa (fra 2,6 e 2,8 dollari per kilogrammo) sono stati in media più alti, ma soprattutto si sta assistendo a un’elevata volatilità.
Dopo il picco registrato nella seconda parte del 2017, l’anno scorso molti spedizionieri hanno fissato in anticipo capacità di stiva lungo tutto l’arco dei 12 mesi ritrovandosi talvolta a pagare rate elevate pur di assicurarsi spazi sugli aerei e non rischiare di vedere le proprie merci lasciate a terra.
In questo 2019, però, sembra difficile per tutti fare previsioni di lungo termine: tipicamente, nei primi mesi dell’anno prevale il mercato spot dei noli mentre gli accordi di BSA (Blocked Space Agreements) iniziano a entrare in vigore verso il mese di agosto. Non è escluso che questo possa avvenire anche quest’anno.
Secondo Peter Stallion, analista di Freight Investor Services, ad oggi si possono vedere all’opera tre diverse strategie: ci sono “spedizionieri che hanno siglato in anticipo block space agreements con rate di nolo non vincolate agli indici, e ora se ne stanno pentendo o non riescono a riempire gli spazi acquistati, altri che si stanno servendo solo del mercato spot e puntano a fissare BSA più avanti nel corso dell’anno e, infine, altri ancora che stanno valutando di servirsi di charter da agosto in poi per le rotte tra Asia e USA ed Europa”.
C’è però anche chi la pensa diversamente.
Christoph Bruns, specialista del cargo aereo di TIM Consult, società parte di Transporeon, in un webinar sull’andamento del settore ha detto di aspettarsi che i noli continueranno a calare nel corso del 2019, a tutto vantaggio degli spedizionieri, per via sia della contrazione della domanda, sia dell’aumento della capacità disponibile.
L’analista ha però precisato: “Qui stiamo parlando di compagnie e aeromobili, e non della capacità dislocata su singole rotte o su servizi da e verso aeroporti specifici – questi potranno avere comunque un impatto sulla dinamica dei prezzi”.
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