Qualità vs. prezzo: coniugazione possibile nella logistica del pharma?
Roma – Com’era prevedibile uno degli argomenti che ha tenuto banco in occasione della prima conferenza di PharmacomItalia andata in scena a Roma è stato l’attenzione rivolta al prezzo dei servizi logistici da parte delle aziende farmaceutiche. I produttori dicono che non è l’unico, e forse neanche il principale, fattore di scelta, mentre gli spedizionieri e […]
Roma – Com’era prevedibile uno degli argomenti che ha tenuto banco in occasione della prima conferenza di PharmacomItalia andata in scena a Roma è stato l’attenzione rivolta al prezzo dei servizi logistici da parte delle aziende farmaceutiche. I produttori dicono che non è l’unico, e forse neanche il principale, fattore di scelta, mentre gli spedizionieri e gli operatori logistici sostengono che a dettare la scelta finale alla fine la valutazioni di costo hanno sempre il peso maggiore.
Lo spunto, anche in questo caso, è emerso dalla presentazione di Maria D’Orazio, distribution manager per l’Europa di Dompè Farmaceutici, che durante il suo discorso ha affermato: “Da parte dei logistici sembra che il prezzo sia un fattore determinante nelle scelte delle imprese. Il prezzo è un fattore importante, è vero, ma non è l’unico. Fattori critici sono: la qualità, la copertura dei mercati, la tecnologia (connessione lungo la catena logistica), ecc.”. Dompè Farmaceutici ad esempio, in occasione dell’ultima gara bandita per i servizi di distribuzione dei propri prodotti, dalla short-list ottenuta partendo da una ventina di contendenti “non ha scelto quello che proponeva l’offerta economica più bassa”. La selezione finale è stata il frutto di un approfondito processo che ha messo a confronto gli operatori giudicati sia secondo fattori qualitativi che di prezzo.
Augusto Stefani, manager di Dhl della divisione Life sciences & healthcare, ha controbattuto che “in tanti casi c’è scarsa sintonia fra case farmaceutiche e qualità del servizio richiesto. Molti ancora guardano al prezzo a discapito della qualità”. Un ragionamento condiviso da Marina Marzani, presidente di Anama (l’associazione italiana degli spedizionieri agenti Iata), che ha aggiunto: “E’ la prima volta che sento da un cliente (impresa) dire che il prezzo è importante ma anche la qualità. La realtà, però, è spesso diversa. La qualità ha un costo, non si può fare qualità a basso prezzo, perché gli investimenti da sostenere sono parecchi. A volte le case farmaceutiche vorrebbero tutto a un prezzo inesistente per il servizio che ti viene chiesto”. Marina Marzani ha quindi invitato il mondo della produzione e “non esasperare l’attenzione soltanto sul costo perché in quei casi non si può certamente avere una qualità ineccepibile”.
Elio Vari, warehouse & logistic manager del Gruppo Merck-Serono, ha invitato inoltre le imprese a considerare “quanto costa la non-qualità. Gestire un complaint, un reso o un recall costa molto in termini di tempo e di risorse umane”.
A conclusione del lungo confronto sul tema qualità vs. prezzo, Maria d’Orazio ha invitato gli operatori dei trasporti e della logistica a spiegare bene alle aziende quali rischi corrono: “E’ importante che il cliente venga informato sui rischi che corre se chiede servizi a prezzi stracciati”.
Nicola Capuzzo