Panalpina annuncia tre charter dall’Italia e l’ampliamento degli uffici
Malpensa (Varese) – “Attraverso il nostro network organizziamo ogni anno 1.500 charter dedicati e da questo aeroporto opereremo fra novembre e dicembre prossimi almeno tre voli charter verso New York dedicati in particolare alla nostra clientela dell’industria del fashion”. È questo una delle principali notizie annunciate ieri a Malpensa da Stefan Karlen, presidente e amministratore […]
Malpensa (Varese) – “Attraverso il nostro network organizziamo ogni anno 1.500 charter dedicati e da questo aeroporto opereremo fra novembre e dicembre prossimi almeno tre voli charter verso New York dedicati in particolare alla nostra clientela dell’industria del fashion”. È questo una delle principali notizie annunciate ieri a Malpensa da Stefan Karlen, presidente e amministratore delegato di Panalpina, arrivato da Basilea per celebrare gli 80 anni della società in Italia.
In occasione dell’evento appositamente organizzato per questo anniversario al quale hanno preso parte quasi 150 clienti, il numero uno del colosso spedizionieristico svizzero ha ricordato la posizione di leadership di Panalpina nel mercato del trasporto aereo cargo mondiale con quasi un milione di tonnellate di merce trasportata nel 2017 e ha aggiunto che quest’anno l’azienda sta crescendo in questo segmento del 3-4%.
“L’Italia è un paese esportatore e lo si vede anche dai volumi che Panalpina trasporta: nelle spedizioni aeree l’export è cinque volte superiore all’import, mentre per i trasporti marittimi le spedizioni in esportazione sono doppie rispetto alle importazioni” ha aggiunto Karlen. “In Italia abbiamo attualmente un market share attorno al 3% nel trasporto aereo e dell’1% nel marittimo e questi numeri ci dicono due cose: la prima è che il mercato è molto frammentato, la seconda che ci sono ancora ampi margini di crescita, anche nel settore della logistica conto terzi e della distribuzione end-to-end”.
A proposito dell’evoluzione del mercato dei trasporti e della logistica, il numero uno di Panalpina ha rivelato poi che “le aziende del settore moda stanno chiedendo sempre più di spedire i loro prodotti direttamente presso i negozi nei mercati finali, bypassando i centri distributivi. Noi raccogliamo i prodotti presso gli stabilimenti produttivi o presso i magazzini in Italia, organizziamo la consegna di ultimo-miglio nel negozio di Hong Kong e consegniamo la merce già disimballata”. Nell’era dell’e-commerce la velocità conta sempre di più e un modo per accelerare il servizio di trasporto è proprio quello di bypassare i centri distributivi a destinazione o di utilizzare nel caso di consegne a Hong Kong voli diretti da Milano Malpensa.
In vista della peak-season che si appresta a iniziare fra pochi giorni, Stefan Karlen ha infine affermato che, “nonostante non sarà così accentuata come è stata nel 2018, le rate di nolo rimarranno elevate. Continuano a essere di un 15-20% superiori rispetto all’anno scorso e assisteremo a un loro ulteriore aumento nel quarto trimestre dell’anno”.
Sempre in occasione delle celebrazioni per gli 80 anni di Panalpina in Italia, dopo i discorsi ufficiali di rito, il country manager Giuseppe Chiellino a AIR CARGO ITALY ha rivelato che prossimamente l’azienda prevede l’apertura in Italia di nuovi uffici commerciali: “Dove? Stiamo guardando diverse regioni dove bisogna essere presenti con un proprio presidio diretto sul territorio: penso ad esempio alla Puglia, alle Marche, al Friuli, al Trentino, e al Piemonte. Panalpina tradizionalmente è presente con uffici propri nei capoluoghi di regione”.
C’è poi il progetto dei magazzini di seconda linea a Malpensa ricordati anche da Giovanni Costantini, cargo manager di Sea durante l’evento e specificamente progettati per accogliere società di spedizioni e di e-commerce. “Panalpina potrebbe essere interessata ad avere un proprio presidio a Malpensa” ha confessato Chiellino, precisando che “l’e-commerce anche in Italia sta crescendo a ritmo sostenuto e ci sono volumi crescenti di prodotti italiani che vengono esportati così come al contrario arrivano molte merci in import acquistate online dagli italiani”.
Nicola Capuzzo