Scambi commerciali globali in crescita anche nel 2025 secondo Unctad
L’agenzia Onu ha detto di prevedere che quest’anno si chiuderà con un incremento del 2% della componente merci
Gli scambi commerciali globali continueranno a crescere nel quarto trimestre del 2024, così come fatto nel terzo, sulla spinta anche del front-loading messo in atto dagli operatori in vista della possibile introduzione di dazi negli Usa a prossima guida Trump.
Lo sostiene Unctad nel suo ultimo Global Trade Update, in cui l’agenzia Onu ha evidenziato di ritenere che il valore del commercio toccherà nell’anno in corso i 33 ‘trilioni’ (ovvero migliaia di milioni) di dollari (contro i 32 stimati nei mesi scorsi), con un incremento del 3,3% (ovvero un trilione) sull’anno precedente. A questo ‘surplus’ contribuiranno in eguale misura, ovvero per 500 miliardi di dollari l’una, la componente dei servizi e quella delle merci. Nel dettaglio, evidenzia ancora Unctad nel suo rapporto, lo scambio globale di beni è cresciuto dell’1,5% nel terzo trimestre dell’anno (+1% la progressione dei servizi), un ritmo che secondo le stime verrà mantenuto durante gli ultimi tre mesi dell’anno, portando questa componente a un incremento tra 2023 e 2024 del 2% (contro il +7% dei servizi).
Relativamente al 2025, l’agenzia Onu per il commercio globale ha detto di stimare che questa resterà ancora positiva, per via di una inflazione globale in via di moderazione, un contesto di stabilità economica e della ripresa delle attività. Restano però all’orizzonte alcuni fattori che potrebbero metterla a rischio, in primis l’introduzione di restrizioni tariffarie che potrebbero poi evolvere in vere e proprie guerre commerciali e ancora le tensioni geopolitiche internazionali.
Tra le tendenze osservate da Unctad ci sono poi da tempo anche quelle verso il nearshoring, il friendshoring o la concentrazione degli scambi tra partner commerciali.
Sul punto, l’ultima rilevazione mostra, rispetto al trimestre precedente, un lieve calo nel ricorso alle prime due strategie, così come un più netto allentamento delle spinte alla de-globalizzazione.
Sul tema è interessante osservare come, secondo le rilevazioni della agenzia Onu, rispetto a un anno fa le relazioni bilaterali che si sono maggiormente strette sono quelle di dipendenza della Russia dalla Cina (+3,7%), del Brasile dalla Cina (+2,1%) e della Russia dall’India (+1,8%). Nello stesso periodo risulta di contro essersi allentata la dipendenza della stessa Russia dalla Ue (-5,1%), dell’Australia dal Giappone (-2,4%) e delle Filippine dalla Cina (-2,4%).
Spostando infine lo sguardo alle diverse merceologie che compongono gli scambi commerciali globali, l’analisi rimanda un ritratto molto eterogeneo. Nel terzo trimestre 2024 i settori di Ict e tecnologia, equipment per le comunicazioni e vestiario hanno visto una forte crescita, a fronte di un calo dei veicoli stradali, metalli ed energia. Su base annua il report mostra come alcuni segmenti restino ancora in territorio negativo. Tra questi quelli di vestiario, prodotti chimici, energia, metalli e altri manufatti.
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