Possibile crisi di capacità in arrivo per le spedizioni aeree nel 2025
Poche consegne e conversioni, unite alla crescita dell’e-commerce, potrebbero portare al trasferimento di mezzi dall’America Latina e dall’Africa alla Cina
Il 2025 potrà essere caratterizzato da una carenza di capacità per le spedizioni aeree, in particolare se l’e-commerce continuerà a crescere a questi ritmi.
La previsione è stata espressa da Ryan Keyrouse, Ceo della società di analisi Rotate, nel corso dell’ultimo Tiaca Air Cargo Forum e riportata sulle pagine di AirCargoNews. Il manager durante l’evento ha indicato tra i fattori che concorreranno a questa situazione il rallentamento della crescita della capacità belly cargo, legata a ritardi nella produzione e alla elevata domanda nel mercato passeggeri che sta trattenendo molti mezzi che in altre circostanze verrebbero destinati alla conversione.
Quanto all’e-commerce, se si ipotizza ancora una crescita del 20% delle spedizioni in uscita dall’Asia, si potrà assistere a un trasferimento di stiva nella zona a discapito di altre.
Più nel dettaglio, Keyrouse – secondo la sintesi di AirCargoNews – ha detto di stimare un incremento del 4,4% della capacità nell’intero 2025, come combinazione di consegne di nuove unità e conversioni. Un numero basso, che potrà calare ulteriormente se avranno luogo molte dismissioni, nel conteggio non considerate. La combinazione di questi due elementi – crescita della stiva globale del 4,4%, aumento della domanda dalla Cina del 20% – farà sì che la domanda secondo il manager potrà essere soddisfatta solo trasferendo capacità dalla America Latina e dall’Africa in questo mercato. Spostando appena più in là l’orizzonte, un altro elemento da considerare è che i programmi di consegne di nuovi freighter – da Airbus e da Boeing – stanno avendo ritardi. Questo farà sì che in generale i carrier tenderanno a tenere in attività il maggior numero di mezzi, i quali però comunque saranno più datati e dovranno volare meno per via della loro anzianità.
Detto questo, secondo Keyrouse sullo sviluppo dell’ e-commerce gravano comunque alcune incognite: innanzitutto le strette regolatorie che potrebbero essere varate dalla Commissione Europea e dalla amministrazione Trump negli Usa, ma anche un possibile rallentamento nella crescita delle grandi piattaforme come Shein e Temu. I dati mensili relativi ai download delle due app mostrano infatti delle frenate, che però potrebbero portare le società – anche in considerazione dei limiti al vaglio dai governi di Usa e Ue – a provare a espandersi in nuovi mercati. In particolare il Sud Est asiatico mostra grandi ‘potenzialità’, considerando che il consumo di e-commerce nell’area è pari a 1,4 Kg a persona, contro i 2,7 del mercato europeo e i 3,3 di quello nordamericano.
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