“Project cargo a Brescia in aumento del 10-15% nel 2024”
Prospettive interessanti, secondo il cargo manager Folonari, si apriranno dall’oil&gas e da nicchie come l’hospitality
Conclusa da poco una spedizione ‘umanitaria’ di frigoriferi verso la Nigeria, il Gabriele D’Annunzio guarda con un certo ottimismo alle operazioni nell’ambito del project cargo anche per la seconda parte dell’anno. A fare il punto sulle prospettive per lo scalo bresciano in questo segmento di mercato – parallelo a quello della posta e di tipo courier – è stato Francesco Folonari, dallo scorso novembre cargo manager del gruppo Save e quindi anche dell’aeroporto di Montichiari.
“Abbiamo chiuso il primo semestre 2024 effettuando circa 30 operazioni, per circa 500 tonnellate di merce, in aumento del 10-15% sulla prima metà del 2023. Per il secondo semestre ci attendiamo una crescita simile, con movimentazioni che potranno raggiungere le 600 tonnellate”.
Nella prima metà del 2024, prosegue il manager, le operazioni hanno visto come principale destinazione l’Asia (intesa come comprensiva di Far East e Middle East), seguita da Africa ed Europa, mentre residuale è stata la quota di traffici verso il Nord America. “Dal punto di vista merceologico, prevalgono impiantistica, macchinari e tecnologia, più una quota di prodotti con finalità umanitarie. Si tratta quindi di un settore che nel suo andamento segue le tendenze della economia italiana”. Guardando agli operatori coinvolti, tra i nomi di quelli che si sono avvalsi dei servizi dello scalo di Montichiari ci sono quelli di Open SkyWorld, Chapman Freeborn ed Air Cargo Solutions (dal lato di charter e broker), mentre tra gli spedizionieri figurano Albini & Pitigliani, Geodis, Db Group e Jas.
Passando alle prospettive per la seconda metà dell’anno – come visto, in linea con quelle del primo semestre – Folonari ha spiegato di vedere bene, sempre nell’ambito del project cargo, in particolare il segmento dell’oil&gas (vivace, in ripresa) così come “nicchie come quella degli allestimenti per l’hospitality e delle forniture navali (tra cui arredi e ricambi per navi da crociera)”.
In conclusione, ha evidenziato il cargo manager di Save, “l’aeroporto di Brescia è sicuramente ben attrezzato per servire questo tipo di traffico, dato che può accogliere e ‘lavorare’ ogni tipo di aeromobile, inclusi gli An 124 o i Boeing 747, anche sotto il profilo delle facility e magazzini dedicati”. Nuove possibilità arriveranno poi dalla implementazione del masterplan. Al riguardo, ha aggiunto: “Siamo ora in attesa della convocazione della conferenza dei servizi e quindi delle autorizzazioni a costruire”.
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