L’aeroporto di Bologna fa il punto sul cargo dopo il rinnovo del terminal di Fffm
Intermodalità e digitalizzazione sono viste come le chiavi dello sviluppo futuro dello scalo
Con un convegno a cui ha preso parte anche il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, l’aeroporto Marconi ha fatto il punto sulla sua presenza e le sue prospettive nel settore merci, alla luce anche del recente completamento dei lavori di rinnovo del terminal cargo che fa capo alla controllata Ffm (Fast Freight Marconi).
Conclusi la scorsa primavera, gli interventi, che hanno richiesto un investimento del valore di 3,5 milioni di euro, hanno comportato – spiega una nota della società di gestione dello scalo – l’unificazione del magazzino doganale, la realizzazione di una nuova tettoia adiacente a quella esistente nel piazzale airside, la massimizzazione delle aree di stoccaggio merce, con la realizzazione di celle frigo e freezer per circa 100 metri quadrati, l’ammodernamento di tutte le funzioni secondarie (archivio, servizi igienici, spogliatoi, sala break, sala riunioni).
I lavori vanno a rafforzare uno scalo che ad oggi in questo segmento occupa in Italia il terzo posto per volume di merce trasportata (circa 51 mila tonnellate nel 2023, il 5% del mercato) e che negli ultimi anni ha registrato una forte crescita dell’attività di courier e general cargo, in particolare tramite i voli passeggeri che lo collegano agli Emirati all’estremo oriente. In rappresentanza proprio dei corrieri espresso, attivi con nove voli giornalieri il presidente di Aicai Marco Carenini ha evidenziato durante il convegno come questi servano oltre 10 mila imprese nel territorio per oltre 8 milioni di spedizioni all’anno. “I voli notturni – è tornato su un tema ancora caldo poi Carenini – sono indispensabili per assicurare i servizi espressi e time sensitive, ad elevato valore aggiunto, che garantiscono la competitività e la crescita delle imprese”. Anche il presidente di AdB Enrico Postacchini ha evidenziato il ruolo del Marconi nel supportare l’espansione economica delle aziende presenti nel territorio, “naturalmente vocate all’export, principalmente nel settore alimentare, del tabacco, di macchinari e automotive”, mentre l’ad Nazareno Ventola ha auspicato un potenziamento dello scalo “in ottica di sistema intermodale, tenendo anche in debita considerazione il possibile sviluppo di sinergie strategiche con il limitrofo interporto di Bologna”.
Alessandro Albertini, presidente di Anama, si è invece augurato che l’aeroporto di Bologna “possa valutare l’adozione degli airport community system” come fatto a Malpensa.
Alle istituzioni infine gli operatori hanno lanciato la richiesta di un indirizzo strategico e una pianificazione complessiva per i principali aeroporti cargo, al fine di consentire all’Italia di incrementare la propria efficienza e competitività superando il gap esistente con gli altri paesi europei.
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