Iata rivede al rialzo ricavi e volumi del cargo aereo per il 2024
Secondo l’associazione i traffici si attesteranno a quota 62 mln di tonnellate (+5%)
L’ottimo inizio d’anno per il settore dell’aviazione, sia in ambito passeggeri che merci, ha portato Iata a rivedere al rialzo le stime per il 2024 che aveva comunicato lo scorso dicembre rispetto a ricavi, utili e volumi del settore.
Complessivamente il comparto, secondo l’associazione, arriverà infatti a toccare un fatturato di 996 miliardi di dollari (100 in più rispetto all’ultima previsione), dei quali una fetta pari a 119,8 miliardi derivanti dall’attività cargo. Un valore, quest’ultimo, che rappresenta ancora un netto calo rispetto ai 138 miliardi del 2023 (per non dire del picco da 210 miliardi del 2021), ma superiore rispetto all’ultima stima (che li dava a quota 110 miliardi) nonché al dato del 2019 (101 miliardi).
A contribuire a questo miglioramento saranno anche i volumi maggiori attesi dal settore: per le spedizioni aeree si stimano infatti ora movimentazioni per 62 milioni di tonnellate (contro la precedente stima di 58 milioni di tonnellate), in aumento del 5% sul 2023, per un valore complessivo degli scambi pari a 8,3 bilioni.
Al momento Iata non ha invece fornito indicazioni rispetto agli utili derivanti dall’attività di trasporto merci, ma considerando il settore nel suo insieme l’associazione ha segnalato di attendersi che i profitti netti saliranno a 30,5 miliardi per il 2024, a fronte della stima di dicembre che li voleva a quota 25,7 miliardi. Se confermato si tratterebbe di un importo superiore a quello toccato nel 2023, quando gli utili generati dall’aviazione erano stati di 27,4 miliardi. Per quel che riguarda il cargo, Iata ha tuttavia evidenziato che il segmento è in una fase di correzione dopo l’annata eccezionale del 2021. “I rendimenti, la crescita della capacità, il divario tra stiva belly e cargo e altri parametri chiave si stanno spostando dalla straordinaria situazione di metà pandemia verso una continuazione delle tendenze e dei livelli del pre-pandemia” ha evidenziato l’associazione nella sua nota.
F.M.
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