Maersk ammette l’interesse per Db Schenker
A far cambiare idea al gruppo anche l’esperienza positiva di Cma Cgm con Ceva Logistics
Nella conference call che ha seguito la pubblicazione dei risultati relativi al quarto trimestre 2023, l’amministratore delegato di Maersk Vincent Clerc ha ammesso che il gruppo ha cambiato idea rispetto alla posizione assunta nel 2021 e che sta ora valutando l’acquisizione di Db Schenker.
In risposta a una precisa domanda sulla questione, Clerc ha spiegato che la strategia di Maersk è chiara: “Dobbiamo diversificare i nostri ricavi e profitti dirigendoci verso la parte più stabile e meno volatile della supply chain, il che fondamentalmente è tutto ciò che sta al di fuori dei servizi marittimi forniti come operatore 2pl”. In questa ottica, ha proseguito, l’azienda non può “semplicemente non prendere in considerazione” il fatto che Db Schenker sia sul mercato. Anche perché quando la sua acquisizione avrà luogo, “avrà delle conseguenze [per noi] in ogni caso”, perché date le dimensioni “muterà il panorama della logistica”. A far cambiare idea a Maersk, ha evidenziato Clerc, è stata anche l’esperienza di Cma Cgm con Ceva Logistics, “che ha mostrato di poter tenere sotto lo stesso tetto l’offerta di servizi 3pl e 2pl”.
Nel corso della riunione, il vertice di Maersk ha anche spiegato che il gruppo ha nella sua divisione logistica una maggiore esposizione nel business retail e nei marchi di ambito lifestyle rispetto a quanto abbia in quella relativa ai servizi di trasporto marittimo. In altre parole, ha affermato, “la nostra offerta soddisfa le esigenze dei segmenti dei beni di largo consumo, della vendita al dettaglio e del lifestyle molto meglio di quanto sia in grado di fare con i clienti industriali”. Si tratta di un orientamento che “cambieremo nel tempo”, ma “non è qualcosa che si può fare dall’oggi al domani”. Sebbene questo ragionamento non sia necessariamente legato a quello su una possibile acquisizione di Db Schenker, ha aggiunto Clerc, è vero che queste considerazioni sono “tra i motivi per cui abbiamo effettuato fusioni e acquisizioni finora”, dato che sviluppare le stesse capacità con una crescita organica richiederebbe “troppo tempo”.
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