Il rifornimento di scorte dietro l’aumento dei noli Cina – Europa
L’esenzione al visto di ingresso nel paese asiatico per i cittadini di diversi Paesi (Italia inclusa) potrà dare una spinta alla crescita della capacità belly cargo sulla tratta
È il ritorno dell’attività di rifornimento di scorte nelle aziende – e non un aumento della domanda da parte dei consumatori – il fattore che sta spingendo verso l’alto i noli delle spedizioni aeree dalla Cina verso l’Europa. A questa conclusione è arrivata anche Xeneta dopo aver indagato l’attuale contesto economico, tuttora caratterizzato da una domanda piuttosto bassa nella Ue e nella Eurozona (tra i paesi di quest’ultima, secondo dati della direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione Europea, il relativo consumer confidence index ha recuperato a novembre 0,9 punti percentuali, attestandosi però ancora a quota -16,9 punti, risultando quindi ancora di molto inferiore alla media di lungo periodo, calcolata a partire dal 2007).
Dopo che i livelli di inventario sono aumentati per tutto il 2022, proprio per via della già allora scarsa domanda – rileva la società di analisi – le aziende si sono infatti attivate per correggere la situazione, riducendo gli approvvigionamenti. Dal terzo trimestre di quest’anno la situazione dei magazzini è mutata e starebbe volgendo alla normalità, con ordini e consegne che dopo il riassestamento stanno tornando aun ritmo più regolare. Questa dinamica, secondo Xeneta, si sta disvelando in un contesto però ancora caratterizzato da capacità di stiva ancora inferiore a quella del periodo pre-pandemico, con un numero di voli settimanali tra Cina ed Europa molto al di sotto dei livelli del 2019 e limitata anche dalla chiusura dello spazio aereo russo che costringe le compagnie a voli più lunghi.
Il contesto, aggiunge la società, è inoltre ancora caratterizzato da una significativa incertezza da parte degli operatori, dimostrata anche dal fatto che ad oggi un livello molto elevato di spedizioni è gestito tramite noli spot (il 49%, ovvero 19 punti percentuali in più rispetto al 2019). Secondo Xeneta, sotto questo profilo la situazione resterà invariata per tutta la prima metà del 2024.
Xeneta ha poi gettato uno sguardo anche alla rotta di backhaul, ovvero quella dall’Europa verso la Cina. In questo caso a saltare agli occhi è soprattutto l’abbondanza di stiva disponibile di questi viaggi di ritorno, nei quali il riempimento medio è stato del 49% a fine novembre. Come conseguenza, il livello medio dei noli, nella settimana terminata il 26 novembre, è stato di 1,31 dollari, circa il 70% più basso che un anno fa, con tariffe in crescita solo del 5% rispetto a un mese prima. In media i noli sono stati superiori del 13% a quelli dell’analogo periodo del 2019.
Tornando alle previsioni per il 2024, secondo la società di analisi questa tratta di scambio sarà ancora caratterizzata da livelli di stiva inferiori rispetto a quelli del 2019 (in particolare i voli passeggeri nella stagione invernale saranno pari al 70,7% di quelli del pre-pandemia). Anche per stimolare la loro ripresa, come noto la Cina ha annunciato l’esenzione dal visto di ingresso per i cittadini in arrivo da diversi paesi (Italia, Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Malesia) per soggiorni di massimo 15 giorni. La misura, attiva dal 1 dicembre 2023 al 30 novembre 2024, si prevede potrà contribuire a spingere in alto la capacità belly cargo sulle tratte in questione.
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