Marcucci (Confetra): “Il 2017 anno record per il trasporto aereo merci in Italia”
Il 2017 passerà senza dubbio agli annali come un anno record per l’industria del trasporto aereo merci in Italia. Lo conferma Nereo Marcucci, presidente di Confetra (Confederazione italiana dei trasporti e della logistica), che, in attesa delle statistiche ufficiali, in questa intervista concessa ad AIR CARGO ITALY traccia un primo bilancio dell’anno appena concluso rivolgendo […]
Il 2017 passerà senza dubbio agli annali come un anno record per l’industria del trasporto aereo merci in Italia. Lo conferma Nereo Marcucci, presidente di Confetra (Confederazione italiana dei trasporti e della logistica), che, in attesa delle statistiche ufficiali, in questa intervista concessa ad AIR CARGO ITALY traccia un primo bilancio dell’anno appena concluso rivolgendo lo sguardo in particolare al business del cargo aereo.
Presidente Marcucci intanto il 2017 che anno è stato per l’industria dei trasporti e della logistica in Italia? Si può parlare di ripresa?
“Direi di sì. In attesa dei dati definitivi abbiamo visto che solo la movimentazione delle rinfuse liquide ha avuto qualche riduzione. Per quanto riguarda tutte le altre tipologie sia di traffico che di vettori le cose sono andate bene e ci sono stati aumenti consistenti. Fra i porti, Genova ha fatto segnare un nuovo record storico di container movimentati con 1,6 milioni di Teu, nel trasporto tutto strada i numeri sono positivi, le imprese ferroviarie private hanno fatto la loro parte, l’export è aumentato con una crescita percentuale probabilmente in doppia cifra e nel trasporto aereo l’Italia per la prima volta dovrebbe aver superato il tetto del milione di tonnellate movimentate”.
Merito soprattutto delle politiche del Ministero dei trasporti?
“Che siano la conseguenza di un solo fattore mi sentirei di escluderlo e quindi non voglio dare per forza di cose la medaglia al Ministro Delrio ma una delle componenti essenziali è quella della ripresa degli investimenti infrastrutturali e il completamento di alcuni investimenti da tempo in sospeso.
Credo che tutto questo sia da ascrivere a una ripresa generale dell’economia. I consumi forse non sono ancora ripartiti in maniera significativa ma è aumentato l’export ed è aumentato l’import di materie prime in Italia che poi sono stati esportati come prodotti finiti”.
Guardando più nello specifico il cargo aereo quali criticità rimangono da risolvere in Italia secondo Confetra?
“Un sistema come quello esistente nel nostro Paese con alcune forti concentrazioni del sistema produttivo (penso all’area della Lombardia che si concentra su Malpensa) ma che poi però utilizza anche le pance degli aerei passeggeri per il trasporto merci la vedo come una cosa intelligente. Credo che, siccome alcune delle eccellenze del nostro Paese sono i settori del fashion e del food, più si rafforza questa tendenza dal punto di vista della filiera industriale e più ne trarrà beneficio il comparto del cargo aereo. Se tutto questo potesse innescasse un’evoluzione positiva in grado di aumentare le frequenze dei voli cargo, vero motivo per cui molta merce raggiunge via strada aeroporti esteri come quello di Francoforte, credo che in Italia potremmo recuperare quote di traffico in Europa come già sta succedendo sul versante marittimo”.
Confetra chiaramente è d’accordo con Alsea e Anama nel sostenere che nel nostro paese non servono nuovi aeroporti per le merci, è così?
“Trovo intelligente che in Italia ci siano pochi grandi hub aeroportuali in grado di drenare i flussi da aree vocate all’export di merci ad altissimo valore aggiunto. Pochi hub però. Non è necessario investire per duplicare Malpensa. Le aree da drenare non sono moltissime. Duplicare Malpensa è una cosa che non è utile. Aiutare semmai ogni singolo aeroporto ad avere un’organizzazione da 20-40mila tonnellate di merci pregiate per fare bilanciamento economico delle linee esistenti va bene ed è intelligente. Basta non sprecare denari o inventarsi fantasie come siamo portati a fare spesso in Italia”.
Nicola Capuzzo