Spedizioni aeree globali ancora giù (-8,3%) a maggio
L’allentamento delle restrizioni anti-Covid in Cina ha portato a un lieve recupero della domanda di spedizioni aeree globali, che però a maggio è stata ancora dell’8,3% inferiore a quella dello stesso mese del 2021. Lo evidenziano le ultime rilevazioni di Iata, secondo la quale però altri fattori hanno continuato a pesare sull’andamento del settore, tra […]
L’allentamento delle restrizioni anti-Covid in Cina ha portato a un lieve recupero della domanda di spedizioni aeree globali, che però a maggio è stata ancora dell’8,3% inferiore a quella dello stesso mese del 2021. Lo evidenziano le ultime rilevazioni di Iata, secondo la quale però altri fattori hanno continuato a pesare sull’andamento del settore, tra il calo degli ordini e la guerra in Ucraina, che tiene fuori dai giochi una quota importante della stiva aerea globale, in particolare di mezzi freighter. Questa tuttavia, secondo l’associazione, a maggio è stata del 2,7% superiore a quella dello stesso mese 2021, in netta controtendenza con il calo dello 0,7% di aprile.
In questo quadro, le operazioni europee si distinguono doppiamente: da un lato i volumi spediti per via aerea sono stati sensibilmente inferiori a quelli medi globali (-14,6%), per via secondo Iata del conflitto in Ucraina, ma anche del calo dei traffici dall’Asia per via dei lockdown; dall’altro la capacità disponibile è stata maggiore (+3,3% sui valori del maggio 2021).
“Maggio ha portato notizie positive per il trasporto aereo di merci, in particolare per via dell’allentamento di alcune restrizioni Omicron in Cina” ha commentato Willie Walsh, direttore generale Iata. “Su base destagionalizzata, abbiamo registrato una crescita (0,3%) dopo due mesi di calo. Il ritorno della produzione asiatica con l’allentamento delle misure di Covid-19, in particolare in Cina, sosterrà la domanda di merci aviotrasportate. E il forte rimbalzo del traffico passeggeri ha aumentato la capacità belly cargo, anche se non sempre nei mercati in cui la crisi di stiva è più critica. Ma l’incertezza nella situazione economica generale dovrà essere tenuta sotto osservazione”.
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