Maxi aumento di capitale (con un occhio al cargo) per gli aeroporti di Brescia e Verona
Via libera a un aumento di capitale da 35 milioni di euro per gli aeroporti di Verona e Brescia. Lo ha stabilito a larghissima maggioranza l’assemblea dei soci di Catullo Spa, che gestisce entrambi gli scali. L’operazione – che avverrà tramite “l’emissione di 1.545.740 azioni ordinarie, del valore nominale di euro 22 ciascuna a un […]
Via libera a un aumento di capitale da 35 milioni di euro per gli aeroporti di Verona e Brescia. Lo ha stabilito a larghissima maggioranza l’assemblea dei soci di Catullo Spa, che gestisce entrambi gli scali.
L’operazione – che avverrà tramite “l’emissione di 1.545.740 azioni ordinarie, del valore nominale di euro 22 ciascuna a un prezzo di emissione unitario pari a euro 22,70” – è finalizzata al “rafforzamento patrimoniale della società, necessario per proseguire l’attività di gestione corrente” dei due scali, così come a sostenere interventi infrastrutturali il terminal dell’aeroporto di Verona (con il Progetto Romeo) e quello dell’aeroporto di Brescia, così come “le infrastrutture di volo di entrambi gli scali, nonché per rispettare gli impegni assunti con i propri enti finanziatori”. I soci avranno tempo fino al 31 luglio 2021 per eseguire l’aumento di capitale sociale.
Per quel che riguarda in particolare l’aeroporto di Montichiari, secondo quanto evidenziato da QuiBrescia l’operazione permetterà di ricavare più spazi per la logistica delle merci con la trasformazione del terminal passeggeri in cargo, mentre per l’esterno si potrà contare su 4 chilometri quadrati intorno allo scalo.
Catullo Spa vede come soci principali Aerogest Srl (società costituita tra Comune di Verona, Provincia di Verona, Provincia Autonoma di Trento e la Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Verona per la gestione della partecipazione nella stessa Catullo Spa), con il 47,015% e Save Spa, quale partner industriale, con il 41,892%. Quote minori sono detenute da comuni ed enti territoriali dell’area, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, dalle Camera di Commercio di Mantova e di Trento, dall’associazione industriali di Mantova e da altri ancora. IN particolare, come rilevato da QuiBrescia, l’unico socio riconducibile geograficamente al D’Annunzio è la Provincia di Brescia, che detiene il 2% della Catullo Spa e che contribuirà all’aumento di capitale con 700 mila euro.
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