“Perché la nuova Ita deve investire sul cargo”
La costituzione della nuova società Italia Trasporto Aereo Spa rappresenta un’occasione unica per segnare un cambio di passo nel cargo aereo italiano e realizzare quanto previsto dal position paper sul cargo aereo, elaborato nel 2017 dal Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti in collaborazione con tutte le principali associazioni del settore, tra cui Anama. Ne […]
La costituzione della nuova società Italia Trasporto Aereo Spa rappresenta un’occasione unica per segnare un cambio di passo nel cargo aereo italiano e realizzare quanto previsto dal position paper sul cargo aereo, elaborato nel 2017 dal Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti in collaborazione con tutte le principali associazioni del settore, tra cui Anama.
Ne è convinta proprio l’Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree (sezione aerea di Fedespedi e aderente a Confetra), il cui presidente Alessandro Albertini, a commento dell’audizione parlamentare che lo ha visto protagonista, ha detto: “Il cargo aereo in Italia ha un grande potenziale, frenato da una debolezza strutturale che ha tre cause principali: infrastrutture obsolete, una mancata strategia di sviluppo del trasporto merci e l’assenza di una compagnia di bandiera focalizzata sul cargo aereo”.
Albertini ha ancora aggiunto che “il trasporto aereo delle merci in Italia rappresenta il 26% del valore economico delle esportazioni italiane extra UE. Tuttavia, oltre 300.000 tonnellate di merci aeree con destinazione o origine Italia – ovvero il 30% delle merci aeree esportate e importate dalle nostre aziende – utilizzano tratte aeree in arrivo o in partenza da e per aeroporti europei nostri competitor; merci che infine raggiungono i nostri hub logistici su strada, con un forte impatto negativo su tempistiche e ambiente. Non è un caso se Milano Malpensa, principale hub cargo italiano, è solo al 9° posto in Europa”.
Il presidente di Anama ha dunque evidenziato che “si tratta di una perdita considerevole di quote di mercato a favore dei competitor, che va a detrimento del valore e dell’efficienza non solo del cargo aereo italiano ma di tutta la filiera produttiva italiana. Un vettore di bandiera attivo nel trasporto merci aereo è la chiave per superare queste criticità: velocizzare l’attuale time to market dei prodotti italiani sul mercato estero, accrescere la competitività del Made in Italy e creare nuova occupazione in tutta la filiera”.
In conclusione Albertini ha affermato: “L’Italia è il 5° Paese in Europa per volume di merce movimentata via aerea. La nuova Ita Spa punti sul cargo come asset strategico e investa in quelli che per noi sono i fattori di competitività e crescita: creare una struttura dedicata al cargo, fare di Malpensa l’hub cargo di riferimento per la logistica italiana e del Sud Europa e investire su flotte moderne e green, tratte a lungo raggio, servizi altamente digitalizzati e integrati in soluzioni innovative”.
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