Tempi incerti per l’offerta di stiva tra Italia e USA
A meno di un mese dalle elezioni presidenziali, anche le compagnie aeree statunitensi si trovano a fare i conti con le incertezze relative al destino politico del paese e con le dichiarazioni esplosive (e spesso contraddittorie) di Donald Trump. Appena uscito dall’ospedale dove è stato ricoverato per i sintomi del Covid-19, il presidente USA ha […]
A meno di un mese dalle elezioni presidenziali, anche le compagnie aeree statunitensi si trovano a fare i conti con le incertezze relative al destino politico del paese e con le dichiarazioni esplosive (e spesso contraddittorie) di Donald Trump. Appena uscito dall’ospedale dove è stato ricoverato per i sintomi del Covid-19, il presidente USA ha sorpreso e spaventato molti operatori quando ha intimato ai Repubblicani di sospendere i negoziati con i Democratici per il rinnovo dello ‘stimolo’ economico a famiglie e imprese, dichiarando che lo avrebbe rimandato a dopo le elezioni (elezioni che, naturalmente, conta di vincere).
…request, and looking to the future of our Country. I have instructed my representatives to stop negotiating until after the election when, immediately after I win, we will pass a major Stimulus Bill that focuses on hardworking Americans and Small Business. I have asked…
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 6, 2020
L’annuncio, arrivato come da prassi via Twitter, ha preoccupato tra i tanti anche le compagnie aeree, in attesa di un nuovo supporto finanziario dopo il primo ricevuto lo scorso marzo, e di conseguenza anche i mercati, dove le azioni delle stesse società hanno iniziato a perdere velocemente valore.
Poche ore dopo è arrivata una parziale retromarcia, che ha rasserenato un po’ gli animi ma lasciato ancora più confusione sul campo.
In un nuovo tweet Trump ha infatti chiesto al Congresso di approvare subito l’Airline Payroll Support, l’atteso sostegno da 25 miliardi di dollari per i vettori aerei, dicendosi disponibile a firmarlo immediatamente. Il piano ha lo scopo di permettere alle compagnie di continuare a retribuire il proprio personale, evitando licenziamenti e furloughing (cioè la messa in stato di riposo, in cui attività lavorativa e retribuzione sono sospesi ma il dipendente conserva il suo posto di lavoro), che le stesse società stavano tenendo sospesi in attesa del pacchetto di aiuti.
The House & Senate should IMMEDIATELY Approve 25 Billion Dollars for Airline Payroll Support, & 135 Billion Dollars for Paycheck Protection Program for Small Business. Both of these will be fully paid for with unused funds from the Cares Act. Have this money. I will sign now!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 7, 2020
In particolare American e United avevano fatto sapere di essere pronte ad avviare rispettivamente 19.000 e 13.000 furloghing, ma anche di essere disponibili a tornare sui loro passi in caso di approvazione dell’Airline Payroll Support. Chiaramente tra gli obiettivi del sostegno ci sarebbe indirettamente anche quello di permettere ai vettori di mantenere l’operatività dei voli.
Questa situazione di incertezza, insieme naturalmente a quella creata dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria e dalla crisi economica, potrebbe ripercuotersi direttamente nella programmazione delle compagnie, e quindi anche sulle circolazioni che saranno attivate tra USA e Italia nelle prossime settimane.
Ad oggi tra i due paesi risultano attivi i collegamenti cargo di American Airlines, che ha mantenuto in ottobre la programmazione già fissata per settembre. United Airlines l’ha invece incrementata, portandola ora a un insieme di 4 collegamenti a settimana tra Roma e Newark e tra Malpensa e Newark, più 3 voli settimanali tra Roma e Chicago. Delta, che contava di aumentare da fine ottobre la frequenza dei suoi servizi tra NY e gli aeroporti di Fiumicino e Malpensa potandola a 5 voli a settimana, al momento ha diffuso un programma in cui viene mantenuto lo status quo. Alitalia Cargo, come già riferito, all’inizio del mese è invece passata da 6 a 5 voli settimanali per il suo servizio Roma – New York.
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