Anche ad agosto spedizioni aeree frenate dalla scarsa capacità di stiva
Il problema della scarsità di stiva continua a frenare la ripresa delle spedizioni aeree globali. Lo si legge chiaramente nell’ultimo report di Iata, che pure per agosto rileva un lieve recupero: dal -14,4% di luglio, la domanda globale (in termini di CTK, cargo tonnes-kilometers) è infatti passata nel mese a un -12,6% rispetto allo stesso […]
Il problema della scarsità di stiva continua a frenare la ripresa delle spedizioni aeree globali. Lo si legge chiaramente nell’ultimo report di Iata, che pure per agosto rileva un lieve recupero: dal -14,4% di luglio, la domanda globale (in termini di CTK, cargo tonnes-kilometers) è infatti passata nel mese a un -12,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.
Una progressione ancora troppo contenuta anche perché, rileva l’associazione, è ‘scollata’ dal rimando offerto dal Purchasing Managers’ Index, indice che sonda l’umore dei responsabili acquisti aziendali, che per agosto offre invece riscontri molto positivi. “Il miglioramento – ha dichiarato esplicitamente Alexandre De Juniac, amministratore delegato e direttore responsabile di Iata – è ostacolato dai limiti di capacità, poiché gran parte della flotta passeggeri, che normalmente trasporta il 50% delle merci, rimane a terra. L’alta stagione per le merci aviotrasportate inizierà nelle prossime settimane, ma con forti limitazioni di capacità i caricatori potrebbero cercare alternative come l’oceano e la ferrovia per mantenere in movimento l’economia globale”. Nel dettaglio, la stiva globale disponibile (in ACTK, available cargo tonne-kilometers) risulta in agosto ancora contratta del 29,4% rispetto allo stesso mese del 2019 (era pari al -31,2% in luglio). In particolare quella belly appare inferiore del 67% a quella dell’agosto 2019 (in luglio il divario era del 70,5%), mentre quella dei mezzi freighter è superiore del 28,1% (circa come nel mese prima, quando risultava superiore del 28,8%). Da notare che l’utilizzazione media giornaliera di mezzi cargo widebody è di 11 ore, il dato più elevato da quando è iniziata la rilevazione: segno evidente del fatto che la flotta merci globale viaggia senza sosta o quasi.
Sempre peggiore della media invece la performance europea: la capacità complessiva risulta infatti inferiore del 32,1% a quella dell’agosto 2019, mentre la domanda di trasporto è più bassa del 18,9%, come frutto di un calo generalizzato in tutte le tratte osservate.
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