Incidenza del trasporto aereo sul valore delle merci altalenante in Italia
L’ultima ‘Indagine sui trasporti internazionali di merci’ appena pubblicata dalla Banca d’Italia mostra che prosegue la riduzione dell’incidenza dei costi di trasporto sul valore delle merci esportate e importate nel nostro Paese. “Nel 2019 è stata pari, rispettivamente, al 2,9 e al 3,8 per cento (escludendo quelle movimentate tramite condotte). I costi medi a tonnellata […]
L’ultima ‘Indagine sui trasporti internazionali di merci’ appena pubblicata dalla Banca d’Italia mostra che prosegue la riduzione dell’incidenza dei costi di trasporto sul valore delle merci esportate e importate nel nostro Paese. “Nel 2019 è stata pari, rispettivamente, al 2,9 e al 3,8 per cento (escludendo quelle movimentate tramite condotte). I costi medi a tonnellata del trasporto stradale sono rimasti mediamente stabili, con un incremento in quelli a carico completo e una riduzione nelle tariffe relative ai carichi parziali. Nel settore ferroviario i noli sono invece diminuiti, in particolare nel settore bulk. Nel trasporto aereo la riduzione dei costi medi è stata significativa, soprattutto per le esportazioni, in relazione al calo dei volumi trasportati. Nel comparto marittimo si è registrato un moderato aumento dei costi in euro a tonnellata, anche a causa del deprezzamento in media d’anno del tasso di cambio euro/dollaro (le tariffe navali sono generalmente denominate in dollari)” spiega l’indagine che è stata condotta nel 2019, ha riguardato 160 imprese di trasporto operanti in Italia e sono state rilevate oltre 5.600 ‘spedizioni tipo’.
La bilancia dei pagamenti dell’Italia ha registrato nel 2019 un deficit dei trasporti mercantili di 5,9 miliardi di euro, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente. “Il miglioramento è dovuto alla riduzione del disavanzo nel settore marittimo, legato alla ripresa dell’attività estera degli armatori italiani” si legge ancora nell’indagine. “Nell’ambito dei servizi di trasporto, che includono anche la movimentazione internazionale dei passeggeri e della posta, la componente mercantile ha rappresentato nel 2019 circa il 60 per cento del deficit complessivo”.
Per ciò che riguarda la composizione per modo di trasporto dell’interscambio commerciale dell’Italia nel 2019, la ricerca mostra che la nave nel complesso è la modalità principale se si considerano i volumi importati ed esportati (52%, contro il 27% della strada e il 12% della ferrovia), ma dal punto di vista dei valori la sua incidenza scende al 29%, contro il 44% della strada e il 15% ferrovia. L’aereo registra un peso significativo solo sul valore dell’interscambio, il 10%, mentre per le condotte (importazioni di gas metano) vale il contrario (9% delle quantità). Rispetto all’inizio delle serie storiche disponibili si sono ridotte le incidenze della ferrovia, dei gasdotti e del comparto marittimo; è quindi diminuito il peso delle materie prime nell’ambito degli scambi con l’estero. Di converso, è aumentata la rilevanza dei trasporti stradali.
L’indagine, a proposito del trasporto aereo, rileva che nell’ultimo decennio i costi, soprattutto all’esportazione, hanno registrato un andamento piuttosto altalenante. Negli anni più recenti per i beni importati i noli mostrano una tendenza significativamente discendente, tanto da collocarsi in termini reali al minimo dal 1999. I costi deflazionati per le merci esportate si mantengono invece al di sopra del minimo registrato nel 2009. In un contesto di volumi movimentati in calo rispetto all’anno precedente i costi aerei (comprensivi dei servizi ausiliari) sono diminuiti in misura significativa, soprattutto per le esportazioni; tale riduzione ha riguardato quasi tutte le destinazioni, con l’eccezione della Russia, e spesso con tassi superiori al 10 per cento.
Leggi la versione completa della “Indagine sui trasporti internazionali di merci” della Banca d’Italia
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