Spedizioni aeree in calo del 17,7% a marzo
Dopo Clive Data Services, un’altra società di consulenza – e cioè WorldACD – ha provato a tracciare un quadro dell’andamento delle spedizioni aeree nello scorso marzo, il mese più imprevedibile che il settore abbia vissuto nella sua storia. Se CDS stimava un calo dei volumi di circa il 23%, WorldACD in un report diffuso pochi […]
Dopo Clive Data Services, un’altra società di consulenza – e cioè WorldACD – ha provato a tracciare un quadro dell’andamento delle spedizioni aeree nello scorso marzo, il mese più imprevedibile che il settore abbia vissuto nella sua storia.
Se CDS stimava un calo dei volumi di circa il 23%, WorldACD in un report diffuso pochi giorni fa ha parlato di una flessione del 17,7% in termini di chargeable weight (peso tassabile) rispetto al marzo 2019, e questo nonostante la prima settimana del mese sia stata la migliore di tutto il 2020 relativamente a questo parametro.
Secondo la società, a essere maggiomente colpiti sono stati i traffici dall’Africa (-28%) e dell’area MESA (Middle East & South Asia), a meno 32%, mentre l’Asia pacifica ha perso il 12%, le Americhe il 17% e l’Europa circa il 19%. Nello stesso periodo si è assistito a un aumento di capacità dei freighter del 2%, ma al contempo la disponibilitò di stiva degli aerei passeggerei è crollata del 39%. Come osservato più volte anche sulle pagine di AIR CARGO ITALY, la conseguenza di queste tendenze ha portato a un incremento del costo di trasporto unitario, che secondo WorldACD è stato in media di un terzo (di due terzi per le spedizioni dalla Cina, arrivate a toccare 3,58 dollari al kg) nonché dei ricavi, che in particolare per i traffici dalla Cina all’area dell’Asia pacifica sono saliti del 91%
Interessante però anche l’analisi congiunturale (ovvero il confronto con febbraio). Tra i due mesi si è assistito infatti a un aumento della capacità dei freighter del 29%, mentre quella a bordo degli aerei passeggeri è crollata dello stesso valore. Le compagnie solo-cargo in marzo hanno trasportato il 42% di merci in più rispetto a febbraio (e incrementato i ricavi dell’81%), mentre quelle che erano attive solo nel trasporto passeggeri hanno perso il 22%. A non avere sofferto cali sono stati i grandi gruppi che sono attivi in entrambi i segmenti di attività.
Non mancano infine gli spunti interessanti anche guardando al solo marzo. Il mese, come accennato sopra, ha cambiato volto tra la prima e la seconda metà. Nell’ultima settimana sono state trasportate il 31% in meno di merci rispetto alla prima settimana (il calo è stato maggiore per le compagnie mediorientali, per le quali il divario è stato del 49%). Nello stesso intervallo di tempo l’area MESA ha perso il 92% della capacità belly dei voli passeggeri, mentre i vettori dell’area dell’Asia pacifica, sono quelli che hanno ‘tenuto’ di più, perdendo ‘solo’ il 10%.
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