D’Orazio (Dompè Farmaceutici): ecco come si seleziona un provider logistico
Roma – Quale processo segue una primaria casa farmaceutica italiana per selezionare il provider logistico cui affidare le attività di spedizione aerea e distribuzione terrestre dei propri prodotti? A questa domanda ha cercato di dare risposta, in occasione della prima conferenza di PharmacomItalia, la Distribution manager Europe di Dompé Farmaceutici, Maria D’Orazio. Questa società è […]
Roma – Quale processo segue una primaria casa farmaceutica italiana per selezionare il provider logistico cui affidare le attività di spedizione aerea e distribuzione terrestre dei propri prodotti? A questa domanda ha cercato di dare risposta, in occasione della prima conferenza di PharmacomItalia, la Distribution manager Europe di Dompé Farmaceutici, Maria D’Orazio.
Questa società è una delle principali aziende biofarmaceutiche in Italia, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per malattie rare, spesso orfane di cura. Fondata nel 1940 a Milano, Dompé è inoltre presente in Italia a L’Aquila, con un polo industriale e di ricerca biotecnologica, e a Napoli, dove è attivo un segmento di Ricerca & Sviluppo. Il gruppo ha sedi anche negli Stati Uniti (a Boston e San Francisco) e nel resto d’Europa, a Barcellona, Berlino, Parigi e Tirana. Ogni anno Dompé Farmaceutici commercializza e spedisce 50 milioni di confezioni di farmaci in 40 diversi paesi di destinazione.
Nella sua relazione intitolata ‘I prerequisiti e gli SLA (service level agreement, ndr) per la qualifica del fornitore logistico per il farmaceutico’ Maria D’Orazio ha spiegato innanzitutto che “il tipo di partner da individuare dipende dalla strategia commerciale dell’azienda e questo richiede un allineamento interno di molte funzioni. Molto più che spostare semplicemente un pallet da A a B”. Risulta dunque necessario capire internamente la strategia commerciale prima di cercare un partner logistico esterno e serve “la massima coordinazione fra diverse funzioni come produzione, commerciale, market access, ecc.”. L’analisi dei prerequisiti diventa un’attività fondamentale da parte del caricatore, così come definire i modelli di distribuzione, definire i requirement interni ed esterni.
Secondo Maria d’Orazio per selezionare il giusto partner logistico è necessaria a monte un’analisi interna sulla merce, sui volumi, sulle tratte da gestire, un’analisi dei requirement dei clienti e dei mercati da raggiungere con il prodotto pharma, nonché conoscere gli ostacoli logistici in uscita e in entrata da ogni Paese interessato. “Bisogna mappare le abilità dei vari partner e capire se le qualità necessarie le ha direttamente o se ne può disporre tramite società partner, collegate, o tramite un network di cui fa parte” ha aggiunto, specificando che “l’obiettivo di fondo dell’azienda in materia di trasporti e spedizioni è quello di semplificare al massimo la catena logistica e idealmente avere solo un forntiore”.
Si arriva poi alla fase ‘operational process” necessaria per valutare i diversi potenziali partner in maniera equa. “In azienda abbiamo cercato di sviluppare tool pratici per valutare i diversi provider secondo alcuni parametri. A partire da un questionario online con il quale iniziano a valutarne le capacità” rivela ancora Maria D’Orazio, che poi affronta il delicato tema del prezzo richiesto per il servizio offerto. “Da parte dei logistici – ha affermato – sembra che il prezzo sia un fattore determinante nelle scelte delle imprese. Il prezzo è un fattore importante, è vero, ma non è l’unico. Fattori critici sono: la qualità, la copertura dei mercati, la tecnologia (connessione lungo la catena logistica), ecc.”. Dompè Farmaceutici ad esempio, in occasione dell’ultima gara bandita per i servizi di distribuzione dei propri prodotti, dalla short-list ottenuta partendo da una ventina di contendenti “non ha scelto quello che proponeva l’offerta economica più bassa”. La selezione finale è stata il frutto di un approfondito processo che ha messo a confronto gli operatori giudicati sia secondo fattori qualitativi che di prezzo.
Vi sono poi gli aspetti legati all’accordo da stipulare perché un contratto inadeguato comporta rischi elevati. “Nel mondo del pharma, ad esempio, arrivare sul mercato degli Stati Uniti per primi con la vendita dei vaccini è fondamentale dal punto di vista commerciale. Infatti – ha proseguito spiegando – far arrivare i prodotti negli Usa senza deviazioni era uno degli obiettivi più importanti sui quali l’azienda si era concentrata negli anni passati”. In questo contesto è considerata di fondamentale importanza per un produttore la strategia di vendors management, così come lo sono le regole del sub-contracting (subappalto) previsto dal contratto.
Come gestire dunque il rischio della logistica per un’impresa? “Tutto ciò che è movimento è rischio” ha detto in conclusione la Distribution manager per l’Europe di Dompé Farmaceutici, aggiungendo che “un livello eccessivo di controllo significa costi maggiori, ma un controllo basso comporta un’assunzione di rischi molto alto. Le certificazioni contano molto ma rappresentano un plus perché danno maggiori garanzie sulla qualità del provider, e molte di queste sono obbligatorie”.
Nicola Capuzzo