In crescita annua del 4% fino al 2043 il traffico aereo delle merci
Secondo Boeing la flotta di freighter salirà a 3.900 unità, ma il settore farà i conti con la carenza di grandi widebody nella seconda metà del decennio
Procederà a un ritmo del +4% annuo la crescita del traffico aereo merci da qui al 2043. Lo stima Boeing nel suo biennale World Air Cargo Forecast. La casa produttrice prevede inoltre che la flotta globale dedicata al cargo salirà a 3.900 unità entro la stessa data, dai 2.340 mezzi contati nel 2023.
Più nel dettaglio Boeing ha spiegato di ritenere che se attualmente l’82% dei volumi gestiti per via aerea è di tipo general cargo, questa quota scenderà intorno al 75% da qui ai prossimi 20 anni poiché questo segmento attraverserà una crescita annua del 3,6%. Parallelamente, la ‘fetta’ dei courier, cui oggi si deve una quota pari al 18% dei traffici, salirà al 25% grazie a una crescita annua del 5,8% dei volumi.
Rispetto alla evoluzione della flotta globale, come detto il report stima un suo incremento del 66% a 3.900 unità nel 2043, grazie a consegne di complessivi 2.845 freighter, per la metà frutto di conversioni. Del totale dei mezzi convertiti, il 70% sarà rappresentato da unità standard body. Il maggior numero di mezzi si dirigerà verso i mercati di Asia Pacifico e Nord America, i quali assorbiranno ognuno circa un terzo delle unità in consegna.
Entrando più nel dettaglio dei mezzi richiesti, il vicepresidente del marketing dell’azienda Darren Hulst intervenendo al Tiaca Air Cargo Forum ha parlato della potenziale carenza di grandi aerei cargo widebody che potrebbe verificarsi nella seconda metà del decennio, a fronte invece di una situazione di equilibrio nei segmenti dei narrowbody e dei medium widebody. Secondo il manager infatti mentre la domanda dei mezzi più grandi è aumentata, l’offerta è in difficoltà dato che i produttori affrontano una fase di transizione in vista del lancio i nuovi modelli Boeing 777-8F ed Airbus A350F. Ad oggi l’unico aereo widebody disponibile in produzione è il 777F , ha aggiunto, e questo potrebbe spiegate la ripresa degli ordini per unità di questo tipo che si è nuovamente osservata quest’anno. Relativamente ai narrowbody, Hulst ha affermato che c’è stata un’impennata nelle conversioni durante la pandemia, ma anche che da allora gli operatori hanno preferito continuare a impiegare questi mezzi nel mercato passeggeri.
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