Il fast fashion traina la crescita dei traffici di Malpensa a gennaio
Il boom delle spedizioni per l’e-commerce avrebbe ostacolato l’accesso ai trasporti aerei della merce general cargo
Il boom dei traffici che si è verificato a Malpensa a gennaio (+16,4% secondo le rilevazioni di Assaeroporti) si deve al grande contributo del fast fashion acquistato tramite e-commerce, un tipo di merce che ha eletto lo scalo varesino come sbocco principale delle spedizioni in Italia.
Lo ha evidenziato al Sole 24 Ore Andrea Cappa, segretario generale di Anama, segnalando come secondo i riscontri forniti da alcuni operatori, complessivamente nei primi due mesi dell’anno i volumi di questi invii sarebbero “quadruplicati”.
Come noto, la peculiarità dei prodotti che fanno capo a piattaforme come Shein e Temu è – nel 25% dei casi – quella di essere inviato direttamente dalle fabbriche cinesi in cui realizzato, confezionato in pacchi già destinati al consumatore finale e non pallettizzato. Una caratteristica che rendere più laboriosa la loro gestione sotto il profilo dell’handling, e che si somma alle difficoltà legate alla richiesta di tempi assai rapidi per le consegne.
Secondo il segretario generale di Anama le criticità che si sono osservate a Malpensa (in grado di raggiungere solo il 50% degli standard dei livelli di servizio promessi dalla Carta dei Servizi) hanno peraltro recentemente spinto compagnie a spostare su Bruxelles 5 voli charter settimanali, per merce diretta in Italia che quindi poi giunge nella Penisola tramite camion. Più in generale il forte ricorso alla via aerea per le spedizioni e-commerce (per quel che riguarda il fast fashion un fenomeno scoppiato dalla metà dello scorso anno) secondo alcune fonti interpellate da Reuters ha reso difficile l’accesso a questa modalità di trasporto al general cargo, che probabilmente avrebbe voluto servirsene in misura maggiore a seguito delle criticità del trasporto via mare che si sono create con l’escalation degli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso.
Secondo i dati di Cargo Facts Consulting, citati nell’articolo del Sole 24 Ore, Shein spedisce per via aerea 5.000 tonnellate di merce al giorno, a fronte delle 4.000 di Temu, delle 1.000 di Alibaba e delle 800 di Tik Tok.
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