Fedespedi e Clecat: da potenziare la competenza doganale nel nuovo Codice
I tempi sono stretti: la votazione del testo per la riforma del Cdu, composto da 265 articoli da analizzare, è prevista nella primavera 2024
Dalla settima edizione del Convegno Doganale di Fedespedi che si è tenuto ieri a Milano intitolato “La proposta di Riforma del Codice Doganale dell’Unione” è emerso con chiarezza – secondo il vicepresidente Fedespedi Domenico de Crescenzo – il ruolo centrale che ha la competenza doganale per le imprese di spedizioni e la necessità che questa venga valorizzata e potenziata nel quadro della nuova riforma del Codice. ha evidenziato il Vicepresidente di Fedespedi Domenico de Crescenzo.
Oltre al vicepresidente con delega ai rapporti con l’Agenzia delle Dogane de Crescenzo e ai relatori Maria Preiti (Direzione regionale Lombardia Adm), Giuliano Ceccardi vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali), Laura De Santis (presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali di Milano) erano presenti al convegno anche gli onorevoli Marco Campomenosi e Carlo Fidanza, europarlamentari italiani coinvolti nel dossier della Riforma del Codice, che in considerazione della ristrettezza dei tempi per l’analisi del testo composto da ben 265 articoli – di cui è prevista la votazione nella primavera del 2024 – hanno evidenziato la loro disponibilità a raccogliere contributi e osservazioni sulla proposta dall’Agenzia delle Dogane e dalle rappresentanze associative di settore.
Campomenosi ha sottolineato l’opportunità data dalla Riforma del Cdu per raggiungere quella uniformità e armonizzazione nella gestione dei rischi, delle crisi e delle sanzioni e del ruolo che l’autorità doganale europea e le autorità degli Stati Membri possono giocare per la competitività dell’Unione e dei Paesi Ue anche grazie alla valorizzazione dei dati di cui disporrà il nuovo Data Hub europeo. Fidanza ha, invece, posto l’accento sull’importanza di arrivare a una Riforma del Cdu che sia strumento per la crescita degli Stati Membri limitando nuovi oneri amministrativi a carico degli stessi.
Le novità previste nella proposta di Riforma riguardano: un’Autorità Doganale Europea, motore del nuovo sistema che migliorerà con il tempo l’approccio dell’Unione alla gestione dei rischi e ai controlli doganali; il nuovo centro doganale digitale che raccoglierà i dati forniti dalle imprese, assicurando alle autorità competenti una visione d’insieme della supply chain e della circolazione delle merci e permetterà agli operatori commerciali di interagire nell’ambito di un unico ecosistema doganale; gli operatori Trust & Check che rafforzeranno il programma già esistente di operatori economici autorizzati (Aeo); nuove modalità per l’e-commerce previste al fine di garantire che le merci vendute online nell’Ue rispettino le regole di qualità e sicurezza previste per tutte le tipologie di merce. Tutte queste novità sono state illustrate dagli altri relatori del Convegno, Enrico Perticone (Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali), Sara Armella (Icc-Italia), Filippo Mancuso (Assonime) e Paola Paliano (Agenzia delle Dogane).
Riguardo alla rappresentanza doganale il presidente della Commissione Doganale di Clecat (la rappresentanza europea dei freight forwarders) Dimitri Serafimoff, ha sottolineato i rischi connessi a un potenziale aggravio delle responsabilità per il rappresentante indiretto che nella proposta di Riforma sarebbe chiamato a rispondere della conformità delle merci anche sotto il profilo non fiscale.
L’impatto della riforma del Cdu sull’operatività delle autorità doganali nazionali è stato presentato da Antonella Bianchi che ha evidenziato come essa punti a semplificare e uniformare i processi doganali riducendo così i costi per le imprese e le autorità doganali e che, con l’introduzione della gestione dei rischi a livello dell’Ue è atteso un miglioramento delle capacità delle autorità doganali di riscuotere le entrate doganali e fiscali e la riduzione delle frodi nel commercio elettronico.
Infine è stato anticipato che saranno introdotte novità in materia di sanzioni con l’obiettivo di assicurare l’applicazione uniforme tra gli Stati membri di disposizioni contro le violazioni della normativa doganale e per evitare una distorsione della concorrenza. Da sottolineare che al progetto di Riforma del Codice si affianca la Legge Delega di Riforma Fiscale 9 agosto 2023 n. 111, che prevede un importante revisione del sistema sanzionatorio al fine di garantire che siano rispettati i principi unionali che prevedono sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive.
I lavori si sono chiusi con la consegna dei certificati a 33 corsisti della settima edizione del “Corso per Responsabili delle questioni doganali” di Fedespedi – promosso in collaborazione con le Associazioni Territoriali Absea, Accsea, Alsea Milano, Alsea Como, Amsea, Apsaci, Asea, Aspt Astra Fvg, AssoTosca, Spedimar e Spediporto – che vanno ad aggiungersi ai 197 già accreditati nelle passate edizioni del Corso.
“Il Convegno tenutosi oggi è un Convegno sul futuro, senza perdere di vista il passato per far fronte, nel migliore dei modi, alle sfide che la realtà del commercio internazionale ci pone. Siamo, dunque, a sottolineare il ruolo centrale e il know-how assunto dagli Aeo in questo scenario, patrimonio che, anche a fronte della proposta di Riforma del Codice Doganale dell’Unione, va tutelato” ha dichiarato in chiusura il presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto.
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