Il divario tra i noli spinge i carichi dall’aereo alla nave
Ad oggi il gap è del 28% superiore a quello registrato nel pre-pandemia, secondo Drewry
Il divario delle tariffe spot tra spedizioni aeree e marittime a settembre 2023 ha raggiunto un picco, tale da risultare del 28% superiore a quello medio registrato nel pre-pandemia. Lo ha evidenziato in un post Philip Damas, direttore generale e responsabile dell’area Supply Chain Advisors practice e della società di analisi Drewry Shipping Consultants, anticipando – ha spiegato – alcuni temi che poi approfondirà nel corso del Boeing Global Cargo Summit 2023, in programma all’inizio di ottobre.
Più nel dettaglio, l’indice Drewry Airfreight-vs-Maritime Price Multiplier (che traccia il differenziale su noli spot delle due modalità, in particolare relativamente alle principali rotte est-ovest) è stato pari a 16,7x nel mese di settembre, contro una media del 13x del 2019. Durante tutto il 2023, peraltro, l’indice non è mai sceso al di sotto del 15x (valore toccato a gennaio), mentre lo scorso giugno è arrivato a segnare un punteggiod i 19,9x. A rendere ampia la distanza è in particolare il livello ancora molto sostenuto dei noli per il trasporto aereo, superiore di circa il 36% a quello del 2019, a fronte di tariffe per le spedizioni marittime che ora sono in media superiori solo del 7% alla media del pre-pandemia.
Si tratta di una situazione che secondo Damas sta già spingendo diversi spedizionieri e caricatori ‘consumatori’ abituali del trasporto aereo a spostare le loro merci su nave, alla ricerca di un vantaggio economico. Tra le aziende che stanno già facedno questa scelta ci sarebbero secondo la’nalista Amazon e altre “aziende dell’elettronica high tech”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI AIR CARGO ITALY