ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI AIR CARGO ITALY
Savino Del Bene prepara l’hub gateway di Francoforte
L’azienda si è detta soddisfatta dei traffici gestiti in Germania, in controtendenza rispetto all’andamento medio del settore
L’aeroporto di Francoforte diventerà un hub gateway per Savino Del Bene. Dei piani riguardanti lo scalo, ma in generale le attività in Germania della casa di spedizioni, ha parlato a CargoForwarder Andreas Kujawski, che ricopre per il paese il ruolo di Managing Director.
I dati più interessanti citati dal manager nell’intervista sono probabilmente quelli relativi all’andamento dei traffici durante la prima metà del 2023. Pur non fornendo indicazioni sui numeri in valore assoluto, Kujawski ha infatti ammesso che la prima metà dell’anno per l’azienda in Germania è stata soddisfacente, con volumi relativi alle spedizioni aeree in linea con quelli registrati nei primi sei mesi del 2022 e traffici via mare addirittura cresciuti del 25%, in controtendenza quindi con quelle che sono state i trend del settore. Un risultato che secondo il manager si deve alla qualità del servizio garantita dalla forza del network di cui l’azienda gode soprattutto in Europa e negli Stati Uniti.
In particolare, ha spiegato, Kujawski, il successo di Savino Del Bene in Europa si deve al contributo dei traffici aerei. Per questo, “consolidare le spedizioni a Francoforte è una logica conseguenza dell’aumento dei volumi [riscontrato] in import e in export”. L’azienda, ha spiegato, “ha già stabilito operazioni gatweay in Italia e in altri paesi dell’Europa meridionale, ora Francoforte segue l’esempio”.
Nell’intervista Kujawski ha poi parlato dell’approccio dell’azienda, in Germania e altrove, spiegando che a differenza di altri operatori Savino Del Bene non sente la necessità di unirsi in consorzi di acquirenti di servizi di trasporto nel paese dato che i volumi gestiti le garantiscono un forte potere contrattuale. Relativamente all’avvento degli spedizionieri digitali, il manager si è detto convinto che “ogni spedizione ha una storia da raccontare” e che quindi la logistica resterà un business “fatto dalle persone”, dovesi potrà al massimo avere una “simbiosi tra digitalizzazione e attività umane”, ma non il predominio della prima sulle seconde.