IATA pronta a rivedere il calcolo del fattore di carico degli aerei
Il calcolo del fattore di carico degli aeromobili sarà presto oggetto di revisione da parte della Iata (International Air Transport Association) dopo che Project Selfie nei mesi scorsi aveva dimostrato le difformità di calcolo attualmente esistenti. Secondo quanto riportato da The Loadstar la discrepanza fra le diverse modalità di calcolo del fattore di carico degli […]
Il calcolo del fattore di carico degli aeromobili sarà presto oggetto di revisione da parte della Iata (International Air Transport Association) dopo che Project Selfie nei mesi scorsi aveva dimostrato le difformità di calcolo attualmente esistenti.
Secondo quanto riportato da The Loadstar la discrepanza fra le diverse modalità di calcolo del fattore di carico degli aerei può in taluni casi arrivare anche al 27% e per questo risulta prioritario stabilire una volta per tutte un sistema di calcolo il più reale e rappresentativo possibile. La Iata sembra aver compreso questa esigenza e, per mezzo del responsabile del cargo aereo, Glyn Hughes, ha fatto sapere che l’associazione si è già messa al lavoro per ovviare a questa problematica.
Un’analisi condotta da Project Selfie su una ventina di compagnie aeree ha dimostrato che considerare ai fini del fattore di carico solo il peso della merce rischia di essere ampiamente fuorviante. Le altre modalità di calcolo esistenti riguardano la volumetria della merce imbarcata a bordo mentre un terzo sistema di calcolo del fattore di carico è quello dinamico.
Lo scorso novembre, ad esempio, i numeri ufficiali dicevano che la percentuale di riempimento delle stive degli aerei (basata sul peso) si attestava al 49% quando in realtà è noto che sugli aeromobili non era più disponibile spazio nemmeno per imbarcare uno spillo.
Più in generale l’analisi condotta da Project Selfie ha evidenziato come il loadfactor cacolato sul volume si attestava in media al 66% nei voli sotto osservazione, il 10% in più del loadfactor calcolato sul peso (56%), mentre il cosiddetto dynamic loadfactor stimava una percentuale di riempimento della stiva pari al 71%.
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