Fedespedi: sulle spedizioni italiane l’incertezza dell’inflazione
L’analisi riferisce anche di un aumento costante dei traffici stradali sui valichi alpini (+1,3% nel 2022)
Uno sguardo d’insieme al 2022 dell’economia e delle spedizioni italiane (e non solo) è stato offerto dall’ultimo Fedespedi Economic Outlook.
L’edizione numero 21 del report quadrimestrale conferma come il 2023 si apra all’insegna dell’incertezza generata dalla guerra in Ucraina (che ha acuito le criticità che già avevano segnato il 2022 quali aumento costante dei prezzi delle materie prime e dei beni energetici e congestionamento delle filiere di approvvigionamento) e con previsioni di sostanziale stabilità del quadro economico.
Per quel che riguarda in particolare l’Italia, dopo un 2022 di ripresa (con esportazioni a +21,8% e import a +38,4% per effetto delle dinamiche delle materie prime energetiche), l’analisi presenta timori rispetto all’aumento dell’inflazione. Nel mese di gennaio i prezzi al consumo (NIC) sono infatti aumentati rispetto al mese di dicembre precedente dello 0,2% e rispetto a gennaio 2022 del 10,1%, per via principalmente dei beni energetici, sia regolamentati (energia elettrica e gas), che non (carburanti).
Tra i fenomeni rilevanti anche per il settore della logistica e delle spedizioni, Fedespedi (su dati Istat) mette in luce l’andamento altalenante dell’e-commerce, che anche nell’ultima parte del 2022 ha mostrato diversi picchi negativi e altrettanti exploit.
Per una valutazione dello stato delle catene logistiche globali, la federazione invita a guardare invece il Global Supply Chain Pressure Index (GSCPI) pubblicato mensilmente dalla Federal Reserve Bank di New York (uno degli istituti parte del sistema della ‘Fed’). Elaborato tenendo conti di svariati indici globali, il Gscpi, migliorato durante tutto il 2022, mostra una ulteriore, moderata flessione a gennaio 2023, a segnalare la riduzione dei tempi di consegna delle merci in questo caso dovuta ai declini riscontrati sulle spedizioni da Corea e Cina e dei backlog europei).
Passando alle analisi delle diverse modalità di trasporto, l’outlook conferma quanto già noto rispetto all’andamento delle spedizioni marittime nei porti italiani (qui l’analisi di SHIPPING ITALY dedicata in particolare ai container, poi confermata dai dati Assoporti). Lo stesso di può dire rispetto alle spedizioni per via aerea gestite negli aeroporti italiani nel 2022 e nel gennaio 2023.
Tra gli spunti interessanti, l’analisi punta l’attenzione sui traffici stradali sui valichi alpini (inclusi quelli svizzeri), dove i volumi sono risultati in aumento costante. Dopo i 4,453 milioni di veicoli pesanti in transito nel 2020, nel 2021 si è passati a 4,755 milioni (+6,8%) per poi arrivare a 4,820 milioni nel 2022 (+1,3%).
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