Marzani (Cluster Cargo Aereo): “Sei nodi da sciogliere per lo sviluppo del trasporto aereo merci”
Varese – “Anzitutto lasciatemi esprimere soddisfazione per essere tutti insieme a parlare di trasporto aereo merci con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enac, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché tutte le altre Amministrazioni Pubbliche presenti e i colleghi delle altre associazioni di categoria. Questa è la premessa del famoso fare sistema di […]
Varese – “Anzitutto lasciatemi esprimere soddisfazione per essere tutti insieme a parlare di trasporto aereo merci con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enac, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché tutte le altre Amministrazioni Pubbliche presenti e i colleghi delle altre associazioni di categoria. Questa è la premessa del famoso fare sistema di cui tanto si parla ma che troppo spesso resta sulla carta”. Con queste parole Marina Marzani, presidente di Anama e rappresentante del Cluster Cargo Aereo di cui fanno parte anche Assohandlers, Assoaereo e Ibar, ha iniziato il suo discorso durante la tavola rotonda che si è tenuta a Malpensa in occasione della presentazione del position paper sul rilancio del trasporto aereo cargo in Italia.
“L’esperienza del gruppo di lavoro per il rilancio del cargo aereo è stata molto importante. Abbiamo condiviso i problemi potendoli vedere da punti di vista diversi. Al tavolo è stata fatta una sintesi e sono state individuate le possibili soluzioni. Ora occorre dare attuazione a questo documento perché, giova ricordarlo, siamo solo all’inizio di un percorso” ha proseguito Marina Marzani rivolta al Ministro dei trasporti Graziano Delrio.
L’attenzione poi è stata rivolta ad alcuni argomenti che, più di altri ad avviso del Cluster Cargo Aereo, frenano lo sviluppo del trasporto aereo merci in Italia e le conseguenti soluzioni che sono state individuate.
Il primo è la razionalizzazione degli aeroporti: “Il general air cargo necessita di masse critiche importanti per poter essere attrattivo nei confronti delle compagnie aeree, soprattutto da quando non abbiamo più una compagnia di bandiera italiana. Ciò consente anche di razionalizzare gli investimenti dei privati ma anche delle amministrazioni pubbliche, troppo spesso a corto di personale per garantire un servizio efficiente alle merci” ha sottolineato il Cluster Cargo Aereo.
Il secondo tema è la creazione di una cabina di regia nazionale: “Il position paper individua finalmente un luogo in cui operatori del cargo aereo e amministrazioni pubbliche possano incontrarsi periodicamente per affrontare i temi che li riguardano” ha rilevato la Marzani.
Il terzo punto è la proposta di creare un sistema di verifica di efficienza degli aeroporti che preveda anche le modalità per superare le eventuali inefficienze. “Il dialogo con Enac è costruttivo ma non si può attendere due anni per vedere evase le richieste di verifica, senza avere un chiaro indirizzo sui correttivi. Su alcuni temi dopo due anni sono arrivate risposte blande” ha evidenziato la presidente di Anama che poi, rivolgendosi ad Alessio Quaranta, direttore generale di Enac, ha aggiunto: “Caro Alessio Quaranta, nonostante il dialogo costruttivo che abbiamo instaurato da qualche tempo, dobbiamo segnalare che su situazione parcheggi siamo ancora in attesa di risposta da Enac dopo due anni e mezzo”. Nello specifico il problema riguarda il fatto che SEA – Aeroporti di Milano da qualche anno addebita ai camion che entrano nella Cargo City le spese di parcheggio quando i mezzi entrano per scaricare e caricare merce.
Il Cluster Cargo Aereo italiano chiede inoltre la creazione di poli logistici perché “per garantire l’efficienza della comunità del cargo aereo occorre che gli operatori operino, se non all’interno, in spazi limitrofi agli aeroporti” ha proseguito la Marzani evidenziando come la situazione di Milano sia emblematica visto che tutti i principali attori del cargo aereo sono insediati a Segrate mentre l’aeroporto merci è a Malpensa con aggravio di esternalità negative in termini di maggiori costi e minor efficienza. “Per realizzare i poli logistici – ha specificato – servono due condizioni fondamentali: La prima è che i prezzi di affitto dei magazzini siano in linea con i prezzi di mercato e, la seconda , che per spostare le merci dalla Cargo City ai magazzini del polo logistico non sia necessario emettere documento di transito doganale”.
In conclusione il Cluster Cargo Aereo ha sollevato anche il tema della necessità di creare un cargo community system rilevando che i privati hanno già dato il buon esempio visto che a Malpensa è stata aperta la prima piattaforma informatica dedicata agli aeroporti, realizzata e spinta dalla comunità cargo dell’aeroporto.
Ultima criticità segnalata da Marina Marzani è stato il momento doganale e più nello specifico “il problema del doppio riscontro della Guardia di Finanza in contesti ove questa amministrazione non ha sufficienti risorse. Lo stesso si può dire per l’USMAF. Approfitto dell’occasione – ha detto in conclusione – per chiedere a Teresa Alvaro (direttrice delle Dogane, ndr) un aggiornamento sul problema legato alla indicazione della targa del mezzo sul documento di transito, tema che sta causando notevoli disagi agli operatori”.