“Realizzare l’ampliamento della Cargo City al T2 di Malpensa”
L’ampliamento della cargo city di Malpensa ha trovato sulla sua strada numerosi oppositori. Alcuni di questi non si sono detti contrari tout cort all’espansione delle attività merci dello scalo varesino, ma contestano un suo sviluppo al di fuori del sedime aeroportuale così come quello prospettato nel Masterplan 2035, Se il Cuv (Consorzio Urbanistico Volontario, che […]
L’ampliamento della cargo city di Malpensa ha trovato sulla sua strada numerosi oppositori. Alcuni di questi non si sono detti contrari tout cort all’espansione delle attività merci dello scalo varesino, ma contestano un suo sviluppo al di fuori del sedime aeroportuale così come quello prospettato nel Masterplan 2035,
Se il Cuv (Consorzio Urbanistico Volontario, che riunisce i nove comuni interessati dall’attuale progetto) aveva chiesto a Sea di rispolverare alcune alternative progettuali che erano state scartate ed evitare così di erodere la brughiera vicina agli attuali confini dell’aeroporto, nel corso di un convegno pubblico dal titolo “Malpensa e gli impatti sul territorio” che si è tenuto nei giorni scorsi a Somma Lombardo è emersa una controproposta ancora più radicale, ovvero quella di avviare l’espansione delle attività merci di Malpensa laddove ora sorge il terminal 2.
Ad avanzarla è stato Dario Balotta, negli anni ’80 membro della Segreteria Tecnica del Ministero dei Trasporti e ora a capo dell’Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni delle Infrastrutture e dei Trasporti da lui fondato.
Secondo i resoconti di alcune testate locali, Balotta ha proposto di abbattere l’attuale Terminal 2, in un’ottica di riconversione che potrebbe assomigliare a quella intrapresa a Brescia Montichiari, scalo che ha deciso in quel caso di votarsi completamente al cargo trasformando il terminal passeggeri in magazzino. Il T2, ha evidenziato il presidente di Onlit, oltre a essere chiuso dal giugno 2020 e al momento senza una data prevista di riapertura dati i volumi ancora ridotti gestititi complessivamente dallo scalo, è infatti obsoleto e poco funzionale. Una eventuale domanda aggiuntiva di traffico passeggeri potrebbe in ogni caso essere gestita dal T1 e dai suoi satelliti, che negli ultimi anni hanno lavorato sotto capacità.
All’evento ha partecipato anche il consigliere della Regione Lombardia M5S Roberto Cenci, che a Malpensa24 ha chiarito la sua posizione: “Non sta a noi indicare soluzioni, devono farlo i tecnici, quello che dico è che la brughiera non deve essere toccata”.
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