Spedizioni aeree Italia – Nord Atlantico in aumento del 91% nel 2021
Il positivo andamento del traffico merci negli aeroporti italiani nel 2021 (-0,3% sul dato del 2019), già ‘certificato’ da Assaeroporti, è affrontato anche in un report Enac, che con le sue analisi permette di scomporlo nel dettaglio. Se, come già visto, Malpensa con le sue 747mila tonnellate ha rappresentato il 70,7% del totale dei volumi […]
Il positivo andamento del traffico merci negli aeroporti italiani nel 2021 (-0,3% sul dato del 2019), già ‘certificato’ da Assaeroporti, è affrontato anche in un report Enac, che con le sue analisi permette di scomporlo nel dettaglio.
Se, come già visto, Malpensa con le sue 747mila tonnellate ha rappresentato il 70,7% del totale dei volumi movimentati, lo studio innanzitutto evidenzia come la ripartizione, molto concentrata, veda al secondo posto Fiumicino (9,5%), e successivamente Venezia (3,8%), Bologna (3,7%), Brescia (2,8%), Bergamo (2,5%), mentre gli scali restanti non superano singolarmente il 2%.
Guardando allo stesso anno, il 2021, e allo stesso segmento, quello delle spedizioni, dal punto di vista geografico, Enac osserva inoltre che quelle internazionali (quindi al netto della quota del traffico nazionale) vedano al primo posto come località di origine-destinazione l’Unione Europea con il 38% del totale. Seguono per importanza la regione dell’Asia Pacifico (18,1%), il Medio Oriente (17%), il Nord America e Nord Atlantico (12,7%), gli altri paesi europei extra Ue (12%), infine Africa e Oceano Indiano (1,5%) e Caraibi e Sud America (0,7%). In altre parole nel settore cargo l’ambito extra Ue risulta di gran lunga prevalente (62% verso il 38%).
Il report evidenzia inoltre come sono variate, rispetto al 2020, le destinazioni dei traffici, rilevando che nel segmento merci, diversamente da quello passeggeri, tutte le regioni lo scorso anno abbiano visto aumentare i volumi gestiti. Ha vissuto l’espansione maggiore l’area del Nord America e Nord Atlantico (+91%), seguita da quella dell’Europa extra Ue (+41%), da Medio Oriente (+39%) e Asia pacifico (+33%). I traffici verso Caraibi e Sud America risultano in aumento del 18%, quelli in direzione di Africa e Oceano Indiano del 16%, mentre l’area Ue chiude la fila con una crescita del 13%.
Scomponendo i traffici dal punto di vista della nazionalità dei vettori, l’analisi mette al primo posto la Germania (circa 216mila tonnellate, il 21,4%). Dopo di lei vengono la stessa Italia (154mila, 15,3%), gli Usa (118mila, 11,7%), il Qatar (89mila, 8,8%), gli Emirati Arabi Uniti (65mila, 6,4%), l’Irlanda (59mila, 5,9%), la Cina (53mila, 5,3%), la Corea del Sud e la Turchia (entrambe con circa 32mila tonnellate, 3,2%), la Danimarca (29mila, 2,9%), l’Azerbaigian (23mila, 2,4%), la Russia (22mila, 2,2%). Gli altri paesi Ue non elencati finora pesano per 38mila tonnellate (3,8%), mentre quelli europei non facenti parte della Ue valgono circa 74mila tonnellate (7,3%). Nessuno di questi singolarmente ha comunque superato il 2%.
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