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Online l’ultimo outlook degli spedizionieri italiani
E’ stato appena pubblicato dal Centro Studi Fedespedi il 19° quadrimestrale di informazione economica “Fedespedi Economic Outlook”, con dati e previsioni sul contesto macroeconomico (Pil, commercio internazionale, etc.) oltre agli ultimi dati sull’import-export italiano, le tendenze nello shipping internazionale, e il traffico aereo cargo. Lo studio è disponibile sul sito di Fedespedi nella sezione Centro […]
E’ stato appena pubblicato dal Centro Studi Fedespedi il 19° quadrimestrale di informazione economica “Fedespedi Economic Outlook”, con dati e previsioni sul contesto macroeconomico (Pil, commercio internazionale, etc.) oltre agli ultimi dati sull’import-export italiano, le tendenze nello shipping internazionale, e il traffico aereo cargo. Lo studio è disponibile sul sito di Fedespedi nella sezione Centro Studi.
Il report si apre sulle incertezze provocate dallo scoppio della guerra in Ucraina che ha acuito le criticità che già avevano segnato il 2021 (aumento costante dei prezzi delle materie prime e dei beni energetici e congestionamento delle filiere di approvvigionamento): tutte le previsioni di crescita a livello Mondo per il 2022 sono state riviste al ribasso e il rischio stagflazione sembra sempre più concreto.
Per quanto riguarda l’Italia il report evidenzia che:
– Il 2021 è stato per il commercio estero italiano l’anno della ripresa, dopo la flessione del 2020 dovuta alla pandemia: le esportazioni hanno registrato un aumento del 21,0%, e le importazioni sono cresciute del 30,2%.
– Sulla ripresa pesa, tuttavia, l’aumento dell’inflazione: nel mese di febbraio i prezzi al consumo (NIC) sono aumentati rispetto al mese di gennaio del +0,9% e rispetto a febbraio 2021 del +5,7%. L’aumento è imputabile ai beni energetici, sia di quelli regolamentati (energia elettrica e gas) cresciuti in un anno (febbraio su febbraio) del 94,6%, sia di quelli non regolamentati (carburanti) aumentati nello stesso periodo del 31,3%.
A questo si aggiungono le conseguenze attese a causa del conflitto tra Russia e Ucraina: nella nota mensile di febbraio, l’Istat annuncia che l’effetto dello shock dei beni energetici sul Pil è valutabile nella perdita di 0,7 punti percentuali e in una variazione del Pil nel I° trimestre prossima allo zero.
Queste infine le principali conclusioni relative al cargo aereo:
– Sulla base dell’ultimo report di Iata (Air cargo market analysis, gennaio 2022), il traffico cargo espresso in ton-km (CTK cargo tonne-kilometres) a gennaio 2022 è aumentato del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2021 e del 5,1% rispetto a gennaio 2019. Occorre comunque considerare alcuni fattori che potrebbero impattare negativamente sul trend di ripresa: il costo del carburante aereo (+141,5% in un anno) e gli effetti sul traffico aereo delle sanzioni imposte alla Russia.
– Anche per gli aeroporti italiani il 2021 è stato l’anno della ripresa del traffico aereo, dopo la grande crisi del 2020. L’aumento, del +29,3%, non ha permesso però di tornare sui livelli del 2019. Fa eccezione Milano MXP, il principale aeroporto cargo italiano, che ha realizzato una crescita del 44,6% sul 2020 e del 33,8% sul 2019, collocandosi così all’8° posto tra gli aeroporti cargo europei per volume di movimentato.