A gennaio spedizioni aeree globali su del 2,7%
In linea con quanto già messo in luce dalle stime di Clive, anche secondo i dati di Iata lo scorso gennaio è stato un mese di rallentamento per le spedizioni aeree globali, comparto che come moltissimi altri è ora in attesa di conoscere quale sarà il suo destino a breve e medio termine dopo lo […]
In linea con quanto già messo in luce dalle stime di Clive, anche secondo i dati di Iata lo scorso gennaio è stato un mese di rallentamento per le spedizioni aeree globali, comparto che come moltissimi altri è ora in attesa di conoscere quale sarà il suo destino a breve e medio termine dopo lo scoppiare della guerra in Ucraina.
Sul tema l’analisi di Iata dice per le verità poco, limitandosi a prevedere che il conflitto avrà un impatto negativo sul settore per via delle chiusure del cielo sopra la Russia ma evidenziando anche che le merci caricate da e per il paese nel 2021 hanno pesato solo per lo 0,6% del traffico aereo globale. Altro punto sottolineato dall’associazione è che nell’area interessata – Ucraina inclusa – hanno sede diversi operatori, specializzati in particolare nei carichi heavylift.
Tornando all’andamento del primo mese del 2022, l’associazione ha evidenziato come questo sia stato caratterizzato da una domanda superiore del 2,7% (in termini di cargo tonne kilometers) a quella di un anno prima, dato che mostra un deciso calo rispetto all’andamento di dicembre (+9,3% nel confronto anno su anno). La capacità è stata superiore dell’11,4% a quella del gennaio 2021, ma ancora inferiore dell’8,9% a quella dello stesso mese del 2019. Per una volta, le performance europee sono state migliori di quelle della media globale, con una crescita del 7% della domanda, valore inferiore però al 10,6% registrato nel dicembre 2021. La capacità, parallelamente, è stata del 18,8% superiore a quella del gennaio 2021 (ma ancora inferiore dell’8,1% a quella dello stesso mese del 2019).
L’andamento di gennaio, inferiore alle aspettative, “riflette probabilmente uno spostamento verso una crescita più normale, nell’ordine del 4,9%, prevista per quest’anno. Guardando al futuro, tuttavia, possiamo aspettarci che i mercati cargo risentiranno del conflitto Russia-Ucraina” ha commentato Willie Walsh, direttore generale di Iata, per il quale “si stima che la capacità subirà una maggiore pressione e le tariffe dovrebbero aumentare. Fino a che punto, tuttavia, è ancora troppo presto per prevederlo”.
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