Amazon Air potrebbe diventare una compagnia aerea aperta ai terzi
La flotta (crescente) di Amazon Air potrebbe aprire la sua offerta di trasporto a terze parti. Lo sostiene un report pubblicato dal Chaddick Institute for Metropolitan Development della DePaul University, lo stesso centro che aveva previsto un’espansione della flotta della compagnia a 200 velivoli per il 2027-2028. Nel documento viene in particolare considerato il prossimo […]
La flotta (crescente) di Amazon Air potrebbe aprire la sua offerta di trasporto a terze parti. Lo sostiene un report pubblicato dal Chaddick Institute for Metropolitan Development della DePaul University, lo stesso centro che aveva previsto un’espansione della flotta della compagnia a 200 velivoli per il 2027-2028.
Nel documento viene in particolare considerato il prossimo avvio dell’hub aeroportuale di Amazon a Cincinnati, in Ohio, nonché l’arrivo del gruppo di Jeff Bezos nel Wilmington Air Park, pure in Ohio. Secondo gli analisti, dai due centri il braccio aereo di Amazon punterà a offrire servizi di consegna dai magazzini dei rivenditori alla clientela e non a replicare il modello ‘completo ‘, ovvero door-to-door,di integratori come Ups e Fedex, con una rete di collegamenti che potrà coprire il 95% del territorio statunitense con il servizio Prime (ovvero con recapito il giorno successivo a quello dell’ordine). “Un network del genere sarebbe prezioso sia per Amazon che per i rivenditori di terze parti che vendono su piattaforme diverse” si legge nel documento.
Una simile conclusione, rileva AirCargoNews, era stata prospettata anche da un report di Morgan Stanley pubblicato nel novembre 2020, nel quale si ipotizzava addirittura l’avvio di un’offerta di questo tipo negli Stati Uniti entro la fine di quest’anno.
L’analisi del Chaddick Institute for Metropolitan Development rileva inoltre come sia la flotta sia i collegamenti di Amazon Air siano cresciuti in modo sostenuto negli ultimi mesi. Nel dettaglio, secondo il report la compagnia ha aumentato le connessioni giornaliere del 15% tra agosto e febbraio a livello globale. Circa dell’8% l’incremento riscontrato negli Stati Uniti, cosa che lascia supporre che ancora maggiore sia stato lo sviluppo delle attività in Europa, dove Amazon ha da poco inaugurato il suo nuovo hub di Lipsia (solo in Italia la compagnia ha recentemente avviato nuovi servizi con la Sicilia e la Sardegna).
Quanto alla flotta, secondo lo studio questa nello stesso intervallo è passata da 56 a 68 mezzi, dei quali ad oggi 59 in attività. Questo numero crescerà poi a “66-67” unità entro il prossimo mese di giugno.
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